OLBIA - Il piroscafo Tripoli, adibito al trasporto postale venne colpito e affondato, fra il 17 e il 18 marzo 1918, da un sommergibile tedesco a circa 20 miglia da Capo Figari,...
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Morirono circa 300 persone fra cui anche militari della Brigata Sassari. Ora, a quasi un secolo di distanza, il relitto è stato localizzato dal cacciamine Vieste della Marina militare. Le ricerche, sottolinea la Marina Militare, si sono svolte il 29 e 30 ottobre: si tratta di un programma di collaborazione tra la Forza armata e il ministero dei Beni culturali attuato nell'ambito del Progetto di commemorazione della Prima Guerra Mondiale.
Il relitto - «correlabile» con quello del piroscafo Tripoli - è stato localizzato a 20 miglia da Capo Figari, adagiato su un fondale di circa 1.000 metri di profondità. Il piroscafo «Postale Tripoli» fu affondato, nella notte tra il 17 e il 18 Marzo 1918, in seguito al siluramento da parte di un sommergibile tedesco. Faceva rotta tra il Golfo degli Aranci e Civitavecchia. Morirono circa 300 persone, tra cui parte della Brigata Sassari.
«Grazie all'impiego di sistemi di ultima generazione - riferisce lo Stato maggiore della Marina - è stato possibile condurre attività di ricerca ad alte profondità». In particolare, grazie ai sensori di cui è dotato il robot sottomarino AUV (Autonomous Underwater Vehicle) HUGIN 1000, è stato possibile esplorare un'area di circa 4 miglia quadre a largo del golfo di Olbia, con un ottimo livello di definizione.
La Marina militare, attraverso l'impiego dei cacciamine, svolge costantemente attività di monitoraggio e mappatura del fondale marino allo scopo di individuare possibili relitti, ordigni bellici inesplosi o altri ostacoli sommersi che possano compromettere la sicurezza della navigazione. Il cacciamine Vieste è un' unità della Classe Lerici, equipaggiata con sistemi ed apparecchiature che consentono di determinare, con precisione, la presenza sul fondale marino di mine e di oggetti di diversa natura e dimensioni.
Questa tipologia di unità, che imbarca anche un nucleo di palombari, è dotata di camera iperbarica e «consente un'ampia versatilità operativa che si può definire duale, proprio per il suo doppio impiego sia nel campo militare che a supporto della collettività civile nella ricerca e monitoraggio ambientale o anche nella ricerca e soccorso».
Il Gazzettino