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Alla vigilia del passaggio di comando all'Italia della missione Atalanta, e a pochi giorni dall'avvio della nuova operazione europea Aspides, di cui Roma assumerà il comando tattico, gli Houthi lanciano il guanto di sfida al nostro Paese che - dicono - «mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali». È l'ennesimo tentativo, da parte dei ribelli yemeniti, di ostacolare le operazioni nel Mar Rosso, nate proprio per tutelare la sicurezza dei mercantili che si trovano ad attraversare l'area con il rischio di finire nel mirino dei razzi lanciati dalle imbarcazioni dei ribelli.
Minacce Houthi, la reazione italiana
Ma è lo stesso ministero della Difesa, in serata, a ribattere, definendo le minacce degli Houthi come «parte della loro guerra ibrida» e il tentativo di «minare la coesione nostra e dell'Unione Europea».
Mar Rosso, la minaccia degli Houthi all'Italia: «Navi militari e commerciali a rischio attacco»
Houthi, la strategia italiana
«Gli Houthi - continua la nota del dicastero di Guido Crosetto - vogliono convincerci che accettare in silenzio i ricatti del terrorismo e girarsi dall'altra parte in luogo di difendere la sicurezza e la libera navigazione sia la cosa giusta da fare, la più conveniente». «L'Unione Europea e, con essa, l'Italia - conclude la nota - reclamano invece il diritto-dovere di intervenire a difesa della sicurezza, della libera circolazione delle merci, delle proprie economie e del diritto internazionale. Se fossero veramente interessati al popolo palestinese, avrebbero apprezzato l'intervento umanitario italiano, che è stato uno di quelli più rilevanti ed immediati a sostegno del popolo palestinese».
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Tajani: non ci faremo intimidire
Il riferimento è al trasferimento in Italia di 100 bambini palestinesi, insieme con le loro famiglie, per poter ricevere adeguate cure mediche nei migliori ospedali pediatrici. A ribadire l'impegno italiano è stato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Non ci faremo intimidire - ha detto -. Difenderemo le nostre navi perché siamo un Paese che ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni». Ed oggi, nel giorno in cui i ribelli celebravano il funerale di «17 combattenti», nuovi attacchi statunitensi hanno colpito lo Yemen, distruggendo alcuni missili degli Houthi pronti a essere lanciati nel Mar Rosso.
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