Contatti in corso, a quanto apprende l'agenzia Adnkronos da fonti di Montecitorio, anche tra il presidente della Camera Roberto Fico e il vicepremier Luigi Di Maio sugli sviluppi del caso Diciotti. Già nel corso della giornata di ieri la terza carica dello Stato e il leader del M5S si sono sentiti per un aggiornamento sulla condizione dei migranti bloccati sulla nave della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania. Nei giorni scorsi Fico è intervenuto per chiedere al governo di far sbarcare i passeggeri della Diciotti prima di procedere «alla loro ricollocazione nella Ue». Il presidente della Camera, spiegano le stesse fonti, sta seguendo costantemente l'evolversi della situazione, anche se negli ultimi giorni all'interno del Movimento 5 stelle Fico è apparso isolato, con i leader grillini allineati alle posizioni dure del capo leghista.
«Basta con questo assurdo braccio di ferro, tutti facciano un passo indietro e si trovi una soluzione sostenibile. Il governo italiano permetta ai migranti presenti sulla nave Diciotti di sbarcare, l'Unione europea si impegni formalmente a coinvolgere tutti i Paesi Ue a farsi carico dell'accoglienza e della gestione di queste persone», afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «Se continua questo miope muro contro muro perdono tutti: perde l'Italia, perde l'Europa, perdono tutti i Paesi Ue che colpevolmente tacciono. Non smarriamo l'umanità e facciamo prevalere il buon senso alla durezza ormai inutile delle singole prese di posizione», conclude.
«Salvini chieda a Orban di prendersi la quota di migranti che il premier ungherese si è sempre rifiutato di accogliere. L'Ungheria è Europa come la Francia e la Germania, se Salvini è coerente deve usare gli stessi pesi e le stesse misure per tutti». Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, dopo l'annuncio dell'incontro tra il premier ungherese Viktor Orban e Salvini a Milano. «Il problema - aggiunge Serracchiani - è che ci sono Paesi, tra cui l'Ungheria, che si sono presi per anni i soldi dell'Europa e rispondono poi picche alle richieste di aiuto dell'Italia. Con i soldi degli italiani l'Ungheria si è costruita le sue infrastrutture, e adesso dell'Italia se ne frega. Ecco gli amici di Salvini».
«Il presidente del consiglio Conte deve presentarsi immediatamente di fronte al Parlamento e riferire sulla crisi dei profughi della Diciotti». È quanto chiedono i capigruppo di Lee Federico Fornaro e Loredana De Petris. «Il ministro Salvini - proseguono i due capigruppo - non sta stracciando solo i princìpi di civiltà e umanità del nostro Paese. Sta violando e ignorando impunemente sia la legalità internazionale che la Costituzione. È sconcertante come tutto questo possa accadere con la piena complicità di un Di Maio che schiera l'M5S alle dipendenze di Salvini, contro lo stesso presidente della Camera, e del premier Conte, che si limita a obbedire».
La vicenda della nave Diciotti con «la verifica del rispetto delle norme» deve essere inserita all'ordine del giorno del primo plenum fissato per il 5 settembre. È quanto chiedono intanto i consiglieri del Csm Valerio Fracassi, Claudio Galoppi, Aldo Morgigni e Luca Palamara. «Le vicende relative al trattenimento a bordo della nave Diciotti hanno fatto registrare, negli ultimi giorni, - affermano i consiglieri - interventi di esponenti del mondo politico e, soprattutto, delle istituzioni, anche in relazione agli accertamenti giurisdizionali in corso. La verifica del rispetto delle norme in una vicenda di questa portata è doverosa nell'interesse delle istituzioni». «Gli interventi a cui abbiamo assistito, per provenienza, toni e contenuti - sottolineano i quattro togati - rischiano di incidere negativamente sul regolare esercizio degli accertamenti in corso. Riteniamo che sia necessario un intervento del CSM per tutelare l'indipendenza della magistratura e il sereno svolgimento delle attività di indagine. In attesa di valutare eventuali altre iniziative, è opportuna una immediata riflessione sull'argomento. Chiediamo, pertanto, che - concludono - venga inserito nell'ordine del giorno del primo plenum, fissato per il 5 settembre».
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