Record di contravvenzioni sulle strade, ma una multa su due non si incassa

Record di contravvenzioni sulle strade, ma una multa su due non si incassa
Si incassa la metà di quanto si dovrebbe. Sul fronte della sicurezza stradale e del rispetto del codice stradale, sulla carta l'imperativo è multare senza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si incassa la metà di quanto si dovrebbe. Sul fronte della sicurezza stradale e del rispetto del codice stradale, sulla carta l'imperativo è multare senza pietà, "tolleranza vero" contro chi non rispetta il codice della strada. Quindi più vigili per sanzionare le auto in doppia fila, chi parcheggia sulle strisce blu senza pagare il grattino, chi passa con il rosso o non si ferma prima delle strisce pedonali. Senza parlare della richiesta di posizionare maggiori autovelox fissi - ce ne sono 23 ogni mille chilometri di strada - o di istituire le tanto contestate zone30, dove non si possono superare i 30 chilometri orari per contrastare chi non rispetta i limiti di velocità e buon senso. Il tutto in Paese dove ogni anno si registrano ormai stabilmente quasi 170mila incidenti all'anno e oltre 3mila vittime sulla strada.


Tutto questo sulla carta, perché in pratica - quando c'è da tirare le fila e presentare nel verso senso del termine il conto agli automobilisti poco virtuosi - i buoni propositi svaniscono: stando alle stime che girano tra le stesse amministrazioni l'evasione sulle contravvenzioni stradali è altissima, se non imbarazzante: al Sud i Comuni incassano soltanto il 30 per cento di quanto elevato, al Nord soltanto poche realtà riescono a sfiorare il 70 per cento. Risultato? Una multa su due non viene incassata, con buona pace di tutti i proclami e le minacce di strette.
Nel 2023 i Comuni hanno incassato attraverso le multe per le violazioni del codice della strada 1,54 miliardi di euro. Un decimale di Pil. Detto questo avrebbero potuto incamerare quasi il doppio delle stessa cifra, se soltanto funzionassero meglio le strutture per la riscossione di quanto accertato o per recuperare l'evasione. Senza contare che - a dispetto delle disposizione di legge - soltanto un quinto della cifra raccolta viene reinvestita per riempire le buche, allargare i marciapiedi o sostituire i guard rail.


LA MAPPA


A Firenze, città che stando a una rilevazione del Sole 24Ore su dati della banca dati del Mef Siope, è la città dove gli abitanti pagano in media più multe (198,6 euro) si è incassato soltanto la metà delle contravvenzioni elevate. Milano si attesta al 53,6 per cento, meglio fa Bologna dove con gli "arretrati" si riesce a incassare sopra l'80 per cento delle sanzioni. Numeri totalmente opposti al Sud: per esempio a Napoli e Palermo l'evasione sfiora il 90 per cento, guardando le multe emesse nell'anno in corso. A inizio 2023 il Comune di Roma vide crollare il numero delle sanzioni perché il suo sistema informatico andò in tilt.

 


Al netto dei ricorsi al Prefetto o al Giudice di pace, dietro questa tendenza ci sono varie motivazioni: intanto sono pochi i vigili urbani rispetto alla popolazione di automobilisti che dovrebbero controllare. A Roma, nella Capitale che si appresta a ospitare il Giubileo e 32 milioni di pellegrini, la polizia locale denuncia un gap di organico di almeno 2mila unità. Chi va materialmente in strada a sanzionare le violazioni, in non pochi casi trascrive male le targhe. Sono pochi gli addetti negli uffici che dovrebbero lavorare le pratiche.


In quest'ottica non sono da meno le mancanze - anche in termini numerici - degli enti riscossori ai quali si affidano i Comuni: soltanto quelli più grandi hanno strutture proprie e soprattutto know how nell'attività di accertamento.


F. Pac.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino