Milano, bimbo di due anni cade sui binari: Lorenzo si lancia e lo salva /Video

Dramma sfiorato. Era con la mamma sulla banchina della fermata della metropolitana di Repubblica a Milano. All'improvviso si è messo a correre e si è lanciato...

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Dramma sfiorato. Era con la mamma sulla banchina della fermata della metropolitana di Repubblica a Milano. All'improvviso si è messo a correre e si è lanciato sui binari. Un bambino di due anni è stato salvato da un agente dell'Atm, l'Azienda dei trasporti milanesi, che ha subito bloccato il treno in arrivo, e da un ragazzo, che è sceso sui binari per recuperare il piccolo. Il bimbo ha riportato leggere contusioni, mentre la madre, cittadina senegalese, un grande spavento. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha invitato i due soccorritori a Palazzo Marino.

 



«Oggi tutti abbiamo potuto ammirare quello che si può definire un gesto coraggioso. Grazie alla tua prontezza e a quella della agente della stazione M3 Repubblica, che ha fermato la circolazione dei treni, è stato salvato un bambino», ha scritto il sindaco su Facebook. 

Il giovane eroe è Lorenzo Pianazza, 18 anni, che al Corriere della Sera ha rilasciato alcune dichiarazioni su quanto accaduto. «Un minuto e mezzo. Ce la faccio», è stato il suo primo pensiero quando ha visto il bimbo sui binari. Un minuto e mezzo era il tempo che aveva a disposizione prima dell'arrivo del convoglio, così ha deciso di tentare.



«Ho visto una donna disperata, china verso i binari e poi, sotto, c’era un bambino, piccolo, evidentemente caduto giù», così non è riuscito a restare a guardare e non poteva sapere che Claudia Castellano, 32 anni, da poco assunta dall’Atm, dalla cabina di controllo aveva visto tutto ed era riuscita a bloccare in tempo il treno in arrivo su quel binario. Tolto lo zainetto, Lorenzo si è lanciato sui binari, ha preso il piccolo, lo ha riportato tra le braccia della mamma ed è anche riuscito a recuperare una "trombetta" di plastica. Proprio quell'oggetto era caduto al bimbo, motivo per cui si era lanciato per recuperarla. 



«C’era un po’ di gente che si avvicinava e allora mi sono detto - racconta - 'ce la faccio, salto giù, lo prendo e riesco a risalire'. Ho anche immaginato di correre in fondo al binario casomai fosse arrivato il treno, sperando che la metro si fermasse prima»


Per lui non si tratta di un atto eroico, ma solo di un gesto doveroso. «Ho fatto una cosa che mi sembrava giusto fare, un bambino così piccolo, una mamma disperata. Anche i miei genitori mi hanno detto che sono contenti di me».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino