Nuovo scontro di Salvini con i sindaci. Il tema questa volta è quello della Sea Watch. Il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio Crc, ha parlato della...
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Continua anche la polomica tra il ministro e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «Non cado nella trappola di rispondere alle incomprensibili e nervose dichiarazioni del ministro Salvini. Ritengo del tutto improprio che di fronte a un sindaco che cerca di rispettare l'anima di una città e la sua cultura dell'accoglienza, affermi che la città dovrebbe rinunciare a fondi che sono stanziati per lo sviluppo della stesa città. Mi sembrano due cose assolutamente non assimilabili, quindi non cado nella sua provocazione». Così, in una intervista all'Adnkronos, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando replica a distanza alle parole del vicepremier Matteo Salvini che ieri, parlando delle polemiche sulla sospensione dell'applicazione del Dl sicurezza, ha affermato: «Sono curioso di capire se i sindaci rinunceranno anche ai poteri straordinari previsti dal decreto. Immagino che rinunciate anche a tutti i soldi che il decreto aggiunge per le vostre città...».
E ancora: «Ho disposto la sospensione del Decreto - continua Orlando - e ho dato incarico all'ufficio legale di adire il giudice.
Attacca anche Di Maio. «Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un pò di sinistra facendo un pò di rumore. Ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo Paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni. Pensate come stanno messi male», dice il vice premier.
«Firenze ha il suo modello» per affrontare la questione migranti, per cui non aderirà a un eventuale fronte di sindaci che volessero boicottare il decreto sicurezza. «Il modello Firenze coniuga legalità ad accoglienza. Il mio è buon senso e non è buonismo». Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando con i giornalisti a Palazzo Vecchio a proposito degli effetti del decreto sicurezza da lui ribattezzato «decreto insicurezza». «Il nostro obbiettivo - ha aggiunto Nardella - è di riscrivere una legge sbagliata e pericolosa perché genera più insicurezza e soprattutto mette in mezzo alla strada migliaia di persone con il rischio di morire o con il rischio di finire in mano alla criminalità, visto che questo governo non sta neanche facendo i rimpatri aveva promesso». Il decreto sicurezza, ha sostenuto Nardella, «non è contro gli immigrati, è contro i cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino