«Il futuro non lo si affronta negandoci le esperienze ma immaginandone di nuove con nuovi mezzi. Il nostro progetto per l’estate è serio, accurato e soprattutto...
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Jovanotti risponde così sul proprio profilo Facebook a Reinhold Messner che ieri si è schierato contro il concerto che l'artista ha annunciato per l'estate sulla cima di Plan de Corones in Alto Adige, a 2.275 metri di altitudine. «Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi» ha detto Messner. «Mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d'estate. Semplicemente perché non è una cosa necessaria».
Ma Jova non ci sta e replica così all'alpinista dei record che proprio lì ha realizzato il Museo della Montagna.
«Quando dico che stiamo tenendo insieme un evento rock con l’equilibrio ambientale non lo dico tanto per dire, si tratta di mettere in campo tutte le conoscenze in questo ambito ed è quello che stiamo facendo, per mostrare un modo nuovo di fare le cose, non quello solito che giustamente preoccupa Messner. Se poi lui preferisce il silenzio delle grandi altitudini in solitaria al battito dei piedi che ballano sulla terra nuda stimolati da una giusta potenza di watt rispondo che c’è un momento adatto a tutto, e a Plan de Corones la folla festosa non è una novità, è un luogo di tutti ed è bello per questo. Sentirsi invasi da gente allegra che non ha nessuna intenzione di violare nessun tempio naturale ma casomai di celebrarlo suona semplicemente, ahimè, elitario, e siamo alle solite, e a me le solite non piacciono, i club esclusivi non fanno per me.
E poi Jovanotti continua: «Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria.
Il Gazzettino