Melissa La Rocca, morta a scuola a 16 anni mentre era alla lavagna: «Accanto a te fino all'ultimo respiro»

Melissa La Rocca, morta a scuola a 16 anni mentre era alla lavagna: «Accanto a te fino all'ultimo respiro»
Dolore, sgomento, incredulità. Sono queste, a San Mango come a Salerno, le reazioni alla morte improvvisa della giovanissima Melissa La Rocca. Si stenta a credere che una...

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Dolore, sgomento, incredulità. Sono queste, a San Mango come a Salerno, le reazioni alla morte improvvisa della giovanissima Melissa La Rocca. Si stenta a credere che una tragedia come questa si sia abbattuta su un’intera comunità strappandola ai suoi affetti, ai suoi interessi, alla sua vita così piena di momenti che era solita immortalare e postare sulle sue pagine social. Mamma, papà e i parenti sono stretti tra loro, chiusi in un dolore che toglie letteralmente l’aria. Non ci credono gli amici, quelli l’hanno appreso dai social network; i compagni di scuola - che Melissa definiva “family” - e che ieri mattina l’hanno vista spirare davanti ai loro occhi; non ci credono tutti quelli che con lei frequentavano lo stadio Arechi, dov’era stata anche domenica per assistere al match della Salernitana contro il Frosinone e che aveva catturato - rigore compreso - nelle sue stories di Instagram. 


Studentessa morta in classe a Salerno, un mese fa perse la vita un altro compagno
 

Gli attimi tremendi della tragedia sono catturati in una lettera che Miriam, tra le migliori amiche di Melissa, ha voluto dedicarle. «Ciao angelo mio - scrive - Oggi, un noiosissimo e all’apparenza normalissimo giorno di scuola ci aspettava ma purtroppo è successo tutto così in fretta, io sono stata lì fino alla fine per te. Ho fatto il possibile, ma non è bastato, mi sento così impotente. Sei la prima in tutto, nello sport, in classe. Sapevi tutto, eri come una fonte di saggezza per noi. Sempre col sorriso. Non ti dicevo quasi mai quanto ti volessi bene, preferivo dimostrartelo con dei nomignoli come “scema, secchiona” e tu rispondevi sempre a tono e tutto finiva in un abbraccio». Miriam ricorda tutti i momenti trascorsi insieme, le sue pressanti richieste dei compiti di scuola e le risposte sempre aperte e disponibili della sfortunata sedicenne. «Avevamo gli stessi interessi - ricorda ancora Miriam - Ogni giorno per tre anni mi sei stata accanto. Nel tempo siamo cambiate, siamo cresciute insieme e non ero pronta a salutarti. Così, in un attimo. Ci siamo conosciute tra questi banchi e allo stesso modo ci siamo dette arrivederci. Stamattina sono arrivata un po’ in ritardo e non ho avuto tempo di darti il solito bacetto, scusami ma la pioggia mi ha bagnata tutta ed ero un po’ assorta. Aspettavo la fine dell’ora per uscire fuori ed aspettare il prossimo prof come nostro solito. Non accadrà più ed è difficile, a tratti impossibile accettarlo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino