Maturità, doppi incarichi e defezioni: alla vigilia mancano ancora i prof

Sono rientrati a scuola e si sono rivisti dopo mesi di video online e call di gruppo spesso ingestibili: nessun abbraccio, ieri mattina, ma comunque tanta emozione. Anche per i...

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Sono rientrati a scuola e si sono rivisti dopo mesi di video online e call di gruppo spesso ingestibili: nessun abbraccio, ieri mattina, ma comunque tanta emozione. Anche per i docenti, quest'anno, la maturità avrà un sapore diverso. Ieri si sono riuniti a scuola per la prima volta in presenza, dopo mesi di didattica a distanza, per questi due giorni di messa a punto dell'esame di Stato: riunioni plenarie delle 13mila commissioni per raccogliere i documenti necessari e la scelta dei materiali che saranno oggetto di domande per il colloquio. In commissione ci saranno 6 docenti interni alla e un solo esterno: il presidente di commissione. Gli interni saranno lì a garantire che le domande verteranno su quelle parti del programma svolto durante l'anno.


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I PROBLEMI
L'unico membro esterno, a vigilare che tutto prosegua secondo le nuove regole, sarà il presidente di commissione. Ma per reperirne abbastanza si è dovuto lavorare per settimane perché, mai come quest'anno, ci sono state defezioni da parte dei dirigenti scolastici. Commissioni scoperte da Nord a Sud, quindi, soprattutto in Lombardia, ma notevoli problemi si sono registrati nelle scorse settimane anche in Emilia Romagna, in Veneto e in Toscana. Gli uffici scolastici regionali hanno dovuto precettare i dirigenti scolastici. La paura del contagio, soprattutto tra i più anziani, e la forte responsabilità di questa riapertura propria in occasione dell'esame devono aver scoraggiato molti presidi. Senza contare tutti i fuori sede che, tornati nella regione di origine per la quarantena, avrebbero avuto difficoltà a rimettersi in viaggio verso la provincia in cui sarebbero stati assegnati. Il risultato è stato che, dopo una prima chiamata andata in molti casi a vuoto, gli ex provveditorati hanno dovuto prima sollecitare nuove candidature e poi hanno dovuto ricorrere alla convocazione d'ufficio, chiamando anche i dirigenti scolastici di scuola media, per i quali è previsto il ruolo di presidente di commissione all'esame di Stato, e i docenti con almeno 10 anni di servizio. 
 

I CONTI
Una volta formate finalmente le commissioni, la paura si è spostata alla giornata di ieri quando, nel momento di riunirsi, sono arrivate le nuove defezioni con il certificato medico di chi, per motivi di salute, non si presenterà. Tra ieri ed oggi gli uffici scolastici dovranno far tornare i conti, portando in commissione tutti i docenti. Le commissioni possono comunque riunirsi, prima di una nuova nomina, e continuare a lavorare mentre la guida spetta, temporaneamente, al docente più anziano. Non solo, ci sono stati anche errori di nomina, anzi di doppia nomina. Come accaduto al liceo Renzo Levi di Roma dopo sullo stesso posto è stato inizialmente nominato un presidente, che si è presentato senza sapere però di essere stato sostituito da un altro preside che alla fine, però, era assente. Risultato? Di due, non ce ne era neanche uno. «È un pasticcio spiega Benedetto Carucci, preside del Renzo Levi, scuola ebraica della Capitale - Ci troviamo con un una nomina di presidente che non è più valida e un'altra nomina di cui non sappiamo se la destinataria sia stata informata. Ad aggravare lo scenario è il fatto che noi siamo associati ad una scuola che si trova da un'altra parte: il liceo San Paolo». 


Una corsa contro il tempo. Negli istituti oggi i docenti hanno trovato un ambienti diversi da quelli che ricordavano: segnaletica colorata a terra, strisce adesive ad indicare il percorso e sensi unici lungo i corridoi. Ci saranno dispenser di disinfettanti ovunque, dall'ingresso all'ascensore, dalla posta delle aule ai bagni. E la mascherina? I docenti la terranno i ragazzi possono toglierla per il colloquio. Ma un po' di confusione resta: secondo un sondaggio di skuola.net e Polizia postale, uno su quattro pensa di fare obbligatoriamente l'esame con la mascherina; uno su 5 non sa che può avere una persona che lo accompagna e uno su due crede di dover indossare i guanti e di dover misurare la temperatura all'ingresso. Non sarà necessario, basterà firmare un'autocertificazione sulle buone condizioni di salute.
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Il Gazzettino