Quello che veniva sussurrato in Transatlantico nei giorni scorsi, viene ora proposto «apertis verbis» da Dario Franceschini: una alleanza tra M5s e Pd anche alle...
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Governo, sondaggi: Conte leader che riscuote più fiducia. Lega al 33%, Pd 23%, M5S 19%
Parole con cui i Dem incalzano Di Maio per convincerlo, anche se sanno che l'eventuale intesa deve maturare a tutti i livelli. E per invogliare il Movimento alla prospettiva delineata da Franceschini, il Pd allude anche a un possibile accordo in Calabria. Qui i Dem hanno abbandonato il governatore uscente Mario Oliverio, che ha lanciato però le primarie, definite «una forzatura» dal commissario regionale Stefano Graziano. Il fatto che il Pd non abbia ancora indicato un proprio candidato e che il tavolo sia sgombro, vuole indicare la disponibilità a discutere e accogliere una proposta di M5s. Ma anche qui nel Movimento c'è chi frena, come Nicola Morra. Analogo stop viene da Maria Edera Spadoni, per le regionali dell'Emilia.
Qui la situazione è ancora diversa, visto che il Pd è compatto come una falange macedone dietro al Governatore Stefano Bonaccini, mentre i pentastellati stanno attraversando un periodo travagliato di divisioni, e con Max Bugani che si è dichiarato contrario anche al governo Conte 2 con il Pd. Anche nel Pd c'è chi storce il naso, come Matteo Orfini: «Un conto è un accordo tra forze alternative per reagire alla forzatura pericolosa di Salvini. Un conto è immaginare che il m5s sia diventato improvvisamente una costola della sinistra col quale condividere il futuro. Sarebbe un grave errore di prospettiva». « Immagino avremo tempo di parlarne», chiosa Orfini facendo capire di voler far sentire le proprie ragioni anche in Direzione e negli organi di Partito.
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Il Gazzettino