Uccide i figli e si suicida, le due lettere che Marisa ha lasciato al marito: «Ho sofferto io, ora soffri anche tu»

Nelle due lettere che Marisa Charrère ha lasciato al marito Osvaldo Empereur, sottufficiale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, tutta la sofferenza di una donna...

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Nelle due lettere che Marisa Charrère ha lasciato al marito Osvaldo Empereur, sottufficiale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, tutta la sofferenza di una donna che aveva già perso il padre e il fratello, e che non ce la faceva più. «Non sopporto più questa vita, non ce la faccio più», avrebbe scritto nei manoscritti lasciati prima di uccidere i figlioletti Nissen e Vivien, 7 e 9 anni, con una letale iniezione di potassio, e poi suicidarsi. Poi altre parole, come «infelicità», «sofferenza». E il senso delle lettere, sarebbe: ho sofferto io, ora soffrirai anche tu.


LA TRAGEDIA Infermiera uccide figli di 7 e 9 anni con un'iniezione, poi si uccide

Intanto oggi è prevista l'autopsia sui tre cadaveri, su quello della 48enne Marisa e sui corpicini dei due figli, Nissen e Vivien di 7 e 9 anni: l'ipotesi degli inquirenti è appunto che l'infermiera abbia prima addormentato con un sedativo i due bambini, per poi praticare loro l'iniezione di potassio - stessa sostanza usata per le esecuzioni negli Stati Uniti - con farmaci presi dal suo posto di lavoro, il reparto di cardiologia dell'ospedale di Aosta.




L'ultima dose l'avrebbe riservata poi a se stessa: l'incarico affidato ieri dal sostituto procuratore di Aosta Carlo Introvigne al medico legale Mirella Gherardi e al radiologo Davide Machado servirà proprio ad appurare questa tesi. È stato il marito, Osvaldo Empereur, rientrando a casa verso la mezzanotte di giovedì, a scoprire i corpi, insieme a due brevi lettere con cui la moglie ha messo nero su bianco tutto il suo disagio.
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Il Gazzettino