Fronda nel Movimento 5 Stelle contro il decreto sicurezza. «Voglio votare contro questo provvedimento, partito male, ma nel caso di un'eventuale fiducia mi riservo di...
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Il capo politico e vicepremier Luigi Di Maio ha convocato, per le 21.30 di stasera, un'assemblea congiunta per sciogliere i nodi relativi ai dossier più spinosi: dal Tap al decreto sicurezza, passando per la manovra finanziaria.
«Il decreto sicurezza? Io non lo voterò, se votare contro o non votarlo lo deciderò la notte prima, al momento sono più per non votarlo. Anche se ci fosse la fiducia», dice Matteo Mantero, senatore M5S, a Un Giorno da Pecora. «Me ne assumo la responsabilità, come farà chi voterà a favore. Siamo tutti compatti come una testuggine, bisogna vedere però in che direzione va: in questo momento ha scarrocciato verso destra, bisognerebbe riportarla più al centro della strada», aggiunge.
«Riteniamo che il decreto sia migliorabile, l'impatto sul Paese può esser più negativo che positivo, non solo per gli
immigrati ma anche per gli italiani» dice a proposito della condivisione della preoccupazione con i colleghi Nugnes, De Falco e Fattori. In particolare non piace «la limitazione del diritto d'asilo, che va contro le leggi internazionali e dunque è incostituzionale. Per me è inaccettabile. Ridurre il sistema dello Sprar può esser peggiorativo».
Sembra ci sia un accordo di maggioranza che prevede il ritiro delle vostre proposte di modifica chiedono i conduttori della trasmissione: «C'è stato chiesto di ritirarlo». Chi glielo ha chiesto? «A me nessuno, ai colleghi De Falco e Nugnes hanno chiesto di ritirarli. Loro erano disposti a farlo a fronte di una modifica sostanziale del testo, che non c'è stata». Qual è il punto per cui vi battete di più? «Il diritto d'asilo per motivi umanitari è il punto cardine che andrebbe cambiato».
«Nessuna polemica e maggioranza compatta nel nome del diritto alla Sicurezza». È il commento del vice premier Matteo Salvini. «In questi istanti il decreto sicurezza sta viaggiando spedito al Senato. I giornali parlano di polemiche, ma siamo al trentesimo articolo, il dl arriva in porto e porterà più ordine e disciplina», assicura.
Il premier Giuseppe Conte, da Nuova Delhi, chiama all'unità: quelle delle espulsioni dai 5 stelle sono un «rischio che non spetta a me valutare, non sono il leader del M5s.
«Non ci sono dissidenti, ci sono parlamentari M5S», ha cercato di sminuire il caso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, lasciando i lavori della commissione Affari costituzionali del Senato. Alla domanda se chi non vota la fiducia sia fuori dal Movimento, Fraccaro ha replicato: «Non so neanche se ci sarà la fiducia». Quanto ai miglioramenti richiesti al decreto, il ministro ha detto che «si sta lavorando».
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Il Gazzettino