Nella tragica serata in cui Luca Sacchi venne ucciso con un colpo di pistola alla tempia era presente, defilato, a seguire una trattativa finita nel sangue. Giovanni Princi,...
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Luca Sacchi, Pirino impiegava ragazze per portare la droga: consegne fuori quartiere per non entrare in concorrenza con i boss di San Basilio
Un impianto accusatorio accolto oggi dal gup di piazzale Clodio che, al termine di un processo svolto con rito abbreviato, ha condannato Giovanni Princi a quattro anni di carcere per violazione della legge sugli stupefacenti. Il giudice ha fatto cadere però l'aggravante dell'articolo 80 sul tentativo di acquisto di una elevata quantità di droga. È questa la prima condanna nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Luca Sacchi. Princi, per il quale il pm aveva sollecitato una condanna a sei anni e quattro mesi, subito dopo l'omicidio si allontanò dalla zona dell'agguato, avvenuto a pochi metri da un pub nella zona dei Colli Albani.
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La sua presenza in quel drammatico frangente era però funzionale, a detta degli inquirenti, alla conclusione di una «affare» che lui aveva organizzato e messo a punto con una serie di telefonate intercorse con i pusher.
Ma era comunque lui a tirare le fila e, come scrive il Riesame, la sua attività di spaccio era svolta «in maniera professionale da molto tempo e con ampia disponibilità. Princi ha dimostrato scaltrezza e professionalità nelle precedenti vicende nelle quali è rimasto coinvolto» e ciò induce «a ritenere plausibile che - aggiungono i giudici - abbia avuto un ruolo se non di leader, di certo di promotore della trattativa e della conclusione dell'affare». Poche ore dopo i fatti, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, Princi commentò così quanto avvenuto al suo amico di infanzia: «'vabbè allora se è morto andiamo a farci una birra e un panino, che sto morendo di famè». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino