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Sono le ore 11.06 del 14 luglio, il giorno prima della sua morte, quando dal cellulare di Libero De Rienzo parte un messaggio verso un’utenza straniera: «If you can’t, can you give Ali’s number?». Poco dopo lo stesso De Rienzo scrive all’utenza denominata “Ali 2” chiedendogli la disponibilità ad incontrarlo. «Please tell me if you can come». Contemporaneamente chatta con un suo amico soprannominato “Walterone”, a cui riferisce le difficoltà a mettersi in contatto con il presunto pusher: «Ora non risponde, lo sto a chiamà a rotella. Vuoi provarlo a chiamare te? Ma tra l’altro io mi rubo una cosetta e il resto lo lascio a te».
Libero De Rienzo, le indagini sulla morte dell'attore
Sono i messaggi Whatsapp contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare di Mustafa Minte Lamin, cittadino gambiano di 32 anni arrestato ieri, dopo l’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Pietro, con l’accusa di aver venduto la droga all’attore Libero De Rienzo, morto a seguito di un infarto e ritrovato nella sua abitazione romana il 15 luglio scorso. Ma anche ad altre tre persone in 48 ore. Ali era l’alias che usava da spacciatore. Al momento la contestazione di reato è cessione di stupefacenti. All’esito degli esami tossicologici sulla salma dell’attore campano saranno valutate eventuali altre contestazioni come quella di morte come conseguenza di un altro reato. L’indagato è stato fermato in flagranza di reato nella zona di Torre Angela, mentre stava vendendo dosi di sostanze ad altri «clienti». Minte Lamin era gravato da due ordini di espulsione a cui si era sottratto e dunque, secondo gli inquirenti, sarebbe potuto fuggire.
LE CELLE DEGLI SMARTPHONE
Dall’analisi dei tabulati telefonici dell’utenza intestata a De Rienzo, confluiti nel fascicolo del pm Francesco Minisci e dell’aggiunto Nunzia D’Elia, emerge che tra le 11.25 e le 18.31 del 14 luglio abbia agganciato la cella telefonica in via San Pio V, vicina all’abitazione dell’attore, poi trovato senza vita, in via Madonna del Riposo.
Significa dunque che De Rienzo era nei pressi della sua abitazione.
Libero De Rienzo, arrestato il pusher che gli avrebbe venduto la droga
EROINA IN CASA
Gli accertamenti del Nucleo operativo della Compagnia di Roma San Pietro erano partiti dopo il ritrovamento di eroina nell’appartamento dell’artista. Gli inquirenti hanno, quindi, svolto verifiche nell’ambiente dello spaccio di sostanze nelle zone limitrofe al luogo del decesso, riuscendo a ricostruire alcuni collegamenti che li hanno condotti fino al quadrante sud-ovest della Capitale, in particolare nel popolare quartiere di Torre Angela dove hanno arrestato lo spacciatore.
All’uomo sono stati sequestrati ulteriori 7,7 grammi di eroina: un rinvenimento che ha portato all’arresto per detenzione ai fini di spaccio anche del connazionale convivente. A carico del cittadino gambiano un solido quadro indiziario che ha dimostrato la sua quotidiana attività di spaccio che veniva effettuava prevalentemente «a domicilio» utilizzando in particolare le linee metro per spostarsi rapidamente tra le varie zone della Capitale. Sulle cause del decesso del protagonista di Fortapasc i magistrati di piazzale Clodio, che sulla vicenda hanno avviato un procedimento per morte come conseguenza di altro reato, sono comunque in attesa di ricevere i risultati dei prelievi tossicologici effettuati nell’ambito dell’attività autoptica.
Il Gazzettino