Adottano due bimbi: odissea per tornare dall'Ungheria, ora sono tutti in quarantena

Alessia Di Biase
Una coppia di coniugi quarantenni del sud pontino adotta in Ungheria due bambini di tre e quattro anni e riesce a rientrare in Italia superando le mille difficoltà...

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Una coppia di coniugi quarantenni del sud pontino adotta in Ungheria due bambini di tre e quattro anni e riesce a rientrare in Italia superando le mille difficoltà internazionali dovute all'epidemia da coronavirus. E si trova ora casa in quarantena volontaria, ma con la gioia di aver perfezionato il percorso iniziato nella primavera 2019 presso lo sportello per le adozioni internazionali Ernesto del Comune di Gaeta. Prima di Natale l'atteso e inaspettato abbinamento e subito dopo la partenza, l'incontro con i bambini, la lunga permanenza in Ungheria, un viaggio di ritorno in auto sospeso fino all'ultimo minuto, tra voli bloccati, posti di blocco e diverse zone rosse. E finalmente il rientro a casa. Un rientro diverso dal solito: niente festa in famiglia, baci e abbracci da parte di nonni, zii, cugini, parenti, amici e di quanti altri aspettavano con ansia e impazienza di poter accogliere i bambini all'arrivo. Niente strette di mano e regali per i piccoli e i loro genitori, ma comunque tanta emozione e soddisfazione condivisa seppur a distanza.


«La famiglia sottolinea l'avvocato Alessia Di Biase, responsabile della sede gaetana dell'associazione Ernesto, che ha accompagnato la coppia in tutto l'iter dell'adozione internazionale - ha finalmente fatto rientro a casa, dove resterà per tutto il periodo di quarantena. I genitori e i bambini stanno bene e questa è l'unica cosa che conta. A loro rivolgiamo i nostri migliori auguri di continuare ad avere forza, coraggio e pazienza, affinché siano sempre all'altezza di svolgere al meglio il difficile mestiere di genitore. Ma il nostro pensiero e il nostro sostegno in questo momento vanno soprattutto alle famiglie in attesa e a tutte le altre coppie intenzionate ad intraprendere il viaggio dell'adozione internazionale». Una bella storia quella dei due fratellini ungheresi adottati dalla coppia del sud pontino , che si conclude a lieto fine in un periodo in cui molte adozioni registrano esito negativo per quelle famiglie che a causa del virus hanno visto interrompere o quanto meno sospendere il loro percorso genitoriale.

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Tante, infatti, le coppie che, in procinto di partire dopo una lunga attesa, hanno dovuto disfare le valigie. Altrettante quelle che avevano da poco maturato la decisione di iniziare il percorso e che attendono di ricominciare. Circa cinquanta le famiglie italiane partite per incontrare il loro bambino e bloccate all'estero da settimane.

L'associazione Ernesto, operativa a Gaeta dal 2017, continua intanto a lavorare attraverso lo smartworking e, dato il presumibile prolungarsi del periodo di blocco, sta organizzando anche dei corsi di formazione online relativi all'apprendimento della lingua ungherese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino