L'esecuzione dopo il caffè: Gennaro, 38 anni, freddato in strada. Caccia all'assassino

L'esecuzione dopo il caffè: Gennaro, 38 anni, freddato in strada. Caccia all'assassino (Fotogramma)
Sette colpi sparati da distanza ravvicinata, almeno due alla testa. È un'esecuzione che non lascia dubbi la morte di Gennaro Tirino, l'uomo di 38 anni ucciso ieri...

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Sette colpi sparati da distanza ravvicinata, almeno due alla testa. È un'esecuzione che non lascia dubbi la morte di Gennaro Tirino, l'uomo di 38 anni ucciso ieri mattina a Legnano. Tirino aveva precedenti per droga, secondo gli investigatori era noto frequentatore degli ambienti della criminalità ed è lì che ora si cerca l'assassino e il movente. Era nato a Napoli ma da qualche anno viveva a Castellanza (in provincia di Varese) assieme alla compagna e alla figlia. Aveva una separazione alle spalle e proprio nei giorni scorsi la ex moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti.




Alle 8,20 si è presentato al Pepe Bar di via Tasso per fare colazione. I testimoni hanno detto di averlo visto entrare con due persone, chiacchieravano tra loro ma nessuno ha fatto caso all'argomento. Caffè e brioche per tutti, pochi minuti e sono andati via. Un attimo dopo nella strada è rimbombato il suono dei sette colpi. Chi ha sparato non ha avuto neppure la premura di coprirsi il volto, ha pensato solo a uccidere. La sua faccia potrebbe essere stata registrata da una telecamera lungo il percorso, di certo ha lasciato qualche traccia utile. I primi a chiamare i soccorsi sono stati alcuni clienti del bar ma quando è arrivata l'ambulanza l'uomo era già morto.



Tirino era atteso alla vicina carrozzeria di via D'Annunzio dove i carabinieri di Legnano pensavano fosse assunto. «Non era un nostro dipendente, né tantomeno un carrozziere ha invece spiegato una responsabile della carrozzeria Salini - per noi era una specie di procacciatore di lavoro. Quando sapeva che qualche amico o conoscente aveva l'auto da mettere a posto, lo invitava a venire qui da noi. Era un tipo che definirei spavaldo, collaborava con noi dal 2016. Non so cosa sia successo, non ha mai parlato di problemi, era molto discreto sulle sue cose».

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Il Gazzettino