La brutale violenza e la furia omicida per il no di Jessica a giochi erotici. È stata una «lucida volontà criminale» esplosa in «tutta la sua...
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Le motivazioni della sentenza di condanna. Nelle 30 pagine di motivazioni il giudice ha ripercorso, passo dopo passo, quanto accaduto in quella terribile notte tra il 6 e il 7 febbraio dell'anno scorso senza tralasciare il benché minimo particolare, per evidenziare come non solo i fatti ma anche il movente sia stato «comprovato» dalle indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate dal pm Cristiana Roveda. Movente che «risiede nel fermo rifiuto - scrive il gup - opposto quella sera dalla ragazza di intrattenere Garlaschi con giochi erotici da lui pretesi, oltre che nella dichiarata volontà espressa da Jessica anche poche ore prima dell'omicidio di andarsene definitivamente dall'abitazione dell'uomo, ormai troppo opprimente per le continue richieste di attenzioni e prestazioni sessuali rivolte alla giovane donna».
Garlaschi, prima di Jessica aveva ospitato altre due giovani donne, si legge nell'atto, una infermiera e una italo-marocchina, che hanno raccontato che l'interesse del tranviere per le ragazze «non era solo legato a motivi di salute (diceva di aver bisogno di assistenza domiciliare in quanto era diabetico, ndr) ma anche a 'prestazioni particolari' richieste dall'imputato che proponeva loro di indossare un perizoma lasciandosi fotografare e filmare mentre, seminude, attendevano alle mansioni domestiche».
Il Gazzettino