dal nostro inviato Marco Conti TORINO - «Salvini ha il diritto di presentare la sua proposta dove e come vuole, ma noi...
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TORINO - «Salvini ha il diritto di presentare la sua proposta dove e come vuole, ma noi abbiamo il dovere di chiamarla con il suo nome: istigazione all'odio».
Cecile Kyenge dal palco del Lingotto, incassa gli applausi della platea che ieri era rimasto un po' perplessa dopo le parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca schieratosi con Salvini. L'ex ministro prende le distanze anche dal leader leghista ricordando le offese di Calderoli nei suoi riguardi («la Kyenge pare un orango») ed il voto del Senato che anche grazie al Pd «salvò» il senatore leghista dal processo: «Mi fece molto male, ho pensato anche di abbandonare il partito, ma poi sarebbe stato rinunciare alle cose in cui credo».
Oggi giornata di chiusura con l'intervento di Matteo Renzi verso l'ora di pranzo alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che prima di partire da Roma verso Torino ha scritto su Twitter: «Oggi al #lingotto17 con Matteo Renzi. Più forza al Pd per il futuro dell'Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino