Scritte con insulti rivolti al sindacalista Guido Rossa, ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979 e che celebrano personaggi delle BR sono state scoperte stamani dalla Digos...
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«Coloro che si sono sottratti con la fuga» all'esecuzione della pena «devono scontare la pena comminata.
E ancora: Guido Rossa «ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica che in Genova e nelle sue fabbriche ha trovato la Resistenza». «La battaglia per la libertà non concede tuttavia tregua. I fantasmi del passato sono sempre in agguato. Contro di essi la coscienza internazionale dei Paesi democratici, della Unione Europea, ha il dovere di essere vigile e di essere forte». «Dalla nostra storia, dai testimoni di cui facciamo memoria, abbiamo imparato che la democrazia si difende se resta se stessa e non rinuncia ai propri valori, scolpiti nella Costituzione».
«Guido Rossa infame» e «Marta Cagol, Tino Viel, Gianfranco Zoia vivono»: queste due delle scritte fatte trovare in Salita Santa Brigida. La scelta del luogo non è casuale: l'8 giugno 1976 le Brigate Rosse uccisero proprio in Salita Santa Brigida Francesco Coco, Procuratore generale di Genova, e i due uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana. Quell'omicidio è stato il primo di un magistrato compiuto dalle Br in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino