Governo, Salvini conferma: il 20 sfiduceremo Conte. Lite con M5S sul reddito

Salvini conferma la volontà di sfiduciare Conte. «Il 20 agosto sfiduceremo il premier», dice il leader della Lega a Non Stop News su Rtl 102.5. «In...

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Salvini conferma la volontà di sfiduciare Conte. «Il 20 agosto sfiduceremo il premier», dice il leader della Lega a Non Stop News su Rtl 102.5. «In tantissimi chiedono che non ci siano giochini di palazzo, governi tecnici. La via maestra, democratica, trasparente, lineare, è quella delle elezioni. Stiamo facendo tutto il possibile perché gli italiani possano votare. No a governi strani, prima si vota, meglio è», tira dritto Salvini.


L'offerta di votare subito il taglio dei parlamentari e poi andare diretti alle urne è stato l'estremo tentativo di Salvini di rientare in gioco dopo che il formarsi dell'asse M5S-Pd gli ha reso chiaro il rischio di ritrovarsi fuori da Palazzo Chigi e con elezioni rinviate a tempi futuri. Il riavvicinamento ai 5Stelle, però, potrebbe essere fuori tempo massimo e sul tornare subito alle urne Di Maio ieri ha sottolineato come a decidere possa essere soltanto Mattarella. Di certo, nella Lega è tramontata l'idea di ritirare i ministri dal governo.

«Il 20 agosto saremo a Roma per costruire il futuro. Noi stiamo ragionando di futuro, temo che in questi minuti mentre noi ragioniamo di futuro, di ponti, strade e tasse, qualcuno stia ragionando di poltrone», dice Salvini da Genova al temine di un pranzo con il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci. «Contiamo che non ci siano giochini di palazzo e che gli italiani possano essere governati da chi ha perso tutte le ultime elezioni. Sarebbe democraticamente curioso». 

«Il 14 agosto, con 7 ministri leghisti, avremmo potuto far finta di niente, invece abbiamo scelto di metterci in gioco. Il tutto è nelle mani del Presidente della Repubblica, che con equilibrio e saggezza saprà cogliere quello di cui il Paese ha bisogno», dice oggi anche Matteo Salvini. «Se tagli i parlamentari puoi aspettare 6-7 mesi senza governo e senza maggioranza, oppure votare subito. La legge lo permette. E poi attuare il taglio. Non vorrei che qualcuno tirasse a perdere tempo», aggiunge Salvini. Ma è stato lo stesso Mattarella a escludere questa strada.

 


«Di lui non riuscirò mai a parlare male, abbiamo lavorato bene e intensamente per tanti mesi, ma poi sono iniziati i no. Ma se in una coppia passi più tempo a litigare…», continua Salvini che poi, però, attacca il reddito di cittadinanza: «In tante realtà, soprattutto del Sud» il reddito di cittadinanza «si sta trasformando in incentivo in lavoro nero. Lo cancello? No, ma sono situazioni che vanno monitorate. Preferisco crescita e sviluppo all'assistenza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino