Non è finita l'emergenza-frana in Valle Spluga, in provincia di Sondrio, dove ieri pomeriggio circa l'80% dei 5mila metri cubi di terra e roccia che da tempo...
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Il maxi-smottamento ha risparmiato il santuario di Gallivaggio, colpito soltanto da alcune schegge di pietra e non ha causato vittime né danni alle infrastrutture. La statale, ovviamente, continua a restare chiusa al traffico e i circa 1.500 residenti nelle località turistiche di Madesimo e Campodolcino, compresi una parte dello stesso San Giacomo Filippo, rimangono ancora «prigionieri» della frana.
L'unica possibilità di accesso al fondovalle è, al momento, rappresentata dal passaggio tra i boschi, in sostanza una sorta di passerella fra le foreste che si trasforma in un pantano ogni volta che piove. Altre alternative non ci sono. I Paesi rimangono, in sostanza, totalmente isolati dal resto della Lombardia. In quanto il percorso possibile dalla Svizzera, è un tracciato estremamente difficoltoso per raggiungere le due località. C'è chi ha seri problemi, fra i residenti, costretti, in alcuni casi, a «ferie forzate» in due centri dove si vive molto di turismo e turisti ora non possono arrivare.
«Da quando è scattata l'emergenza - spiega Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna e presidente della Provincia di Sondrio - si è fatto di tutto per ridurre i disagi alla popolazione, anche chiedendo lo stato d'emergenza al Consiglio dei Ministri». C'è chi comincia ad allarmarsi per la possibile carenza di viveri e medicinali, ma anche ieri si è provveduto a fare arrivare a Madesimo e Campodolcino il necessario con gli elicotteri.
«La gente comincia a perdere la pazienza.
Il Gazzettino