Gabriele Paolini condannato: raffica di reati, dalla pedofilia alla tentata violenza

Gabriele Paolini condannato: raffica di reati, dalla pedofilia alla tentata violenza
Un cumulo di condanne per reati che vanno dall'induzione alla prostituzione, alla pedofilia fino alla tentata violenza, per un totale di otto anni di carcere. Ieri...

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Un cumulo di condanne per reati che vanno dall'induzione alla prostituzione, alla pedofilia fino alla tentata violenza, per un totale di otto anni di carcere. Ieri all'alba, gli agenti del distretto di polizia romano di San Basilio (del primo dirigente Eugenio Ferraro) hanno bussato alla porta del disturbatore televisivo Gabriele Paolini e gli hanno notificato un ordine di esecuzione pena emesso dalla Corte d'Appello di Roma. La condanna nasce da una denuncia del 2013, a seguito della quale Paolini venne spedito per 19 giorni in carcere e agli arresti domiciliari per 20 mesi dopo che il giudice per le indagini preliminari gli contestava una serie di rapporti sessuali con alcuni minorenni, in cambio di soldi e regali. Inoltre avrebbe avuto una relazione con un 17enne. Ad aggravare la posizione di Gabriele Paolini, secondo i giudici, un insistente tentativo di persuasione nei confronti delle giovani vittime, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione. Nel 2017 arrivò la condanna di primo grado a cinque anni di reclusione da parte dei giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma, poi confermata dalla Terza Sezione della Corte d'Appello e resa definitiva dalla Cassazione.


Un rapporto di amore ed odio quello che gli inviati televisivi hanno sempre avuto con l'onnipresente alle dirette Gabriele Paolini. Dagli insulti in diretta sul Tg4 da parte di Emilio Fede al calcio che ricevette davanti alle telecamere Rai da un noto giornalista. «Un'occasione perduta per la giustizia ha commentato l'avvocato Massimiliano Kornmuller, uno dei legali di Gabriele Paolini -. Il mio assistito si è sempre professato innocente».

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Il Gazzettino