Fedez, "flop" della beneficenza: metà dei soldi messi da lui. Tra bilanci “nascosti“ e agevolazioni fiscali, cosa non torna

Metà di quanto raccolto è stato messo dal rapper di tasca propria

Se la metà dei fondi che vanno in beneficenza viene elargito da chi ha promosso l’attività, probabilmente qualcosa non ha funzionato. E non è certamente...

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Se la metà dei fondi che vanno in beneficenza viene elargito da chi ha promosso l’attività, probabilmente qualcosa non ha funzionato. E non è certamente uno scandalo considerarla un “flop”. Fedez nel 2022 ha raccolto 342 mila euro da devolvere a opere benefiche, ma più della metà (180.000 euro) li ha messi direttamente lui.

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Le altre donazioni e il "mistero"

Gli altri 10 mila provengono da erogazioni liberali, 139 mila sono legati alla raccolta fondi tramite sms solidale e 13 mila arrivano da un partner aziendale (non specificato). Tutto è documentato nel bilancio della Fondazione Fedez. Ci sono, però, alcuni benefici fiscali per chi dona. E sono quelli a insospettire i più puntigliosi. Che tutta questa attività sia fatta anche per un ritorno di immagine? 

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I ricavi della fondazione

Partiamo dall'inizio. Per svolgere attività benefiche, nel 2021 Fedez costituisce una fondazione. Insieme a lui ci sono i due (inseparabili) genitori: Annamaria e Franco. Quando si tratta di soldi, loro, non mancano mai. Tant’è che le quote della holding Zedef (ovvero Fedez al contrario) per la metà vanno alla madre. E non si tratta certo di “spiccoli”. Perché la società ha generato 9,3 milioni di utili dal 2013 al 2022. Per la beneficenza, invece, i numeri sono diversi. E molto più bassi

 

Il bilancio nascosto

Sono tre i progetti a cui vengono destinati i fondi della Fondazione Fedez nel corso del 2022. Uno è la Fondazione TOG, che dal 2011 si prende cura di bambini affetti da gravi patologie neurologiche in regime di gratuità. A loro sono stati donati 130.000 euro. Stesso importo è stato devoluto al progetto skatepark del Comune di Rozzano. Mentre € 62.586 sono andati alla Croce Rossa Italiana per il progetto “Emergenza Ucraina”. Come indicato nel documento pubblicato sul sito della Fondazione Fedez, l’importo dei fondi raccolti è aumentato di circa € 130.000 rispetto all’anno precedente. Ma del bilancio del 2021 non c’è traccia. E nemmeno di quello del 2023.

 

Le agevolazioni fiscali

C’è poi un aspetto fiscale da considerare. La donazione del rapper alla sua fondazione è stata fatta da lui stesso e non dalla holding Zedef. Cosa cambia? In questo modo Fedez potrebbe aver recuperato fino a 9.000 euro sui 180 mila donati. Come? In minori tasse sul reddito. Anche con la holding poteva avere un vantaggio in termini fiscali, non tanto di detrazione ma di deducibilità, ma in misura minore. Non c’è nulla di illegale, per carità. È la stessa legge che lo prevede. L'articolo 83 del Codice del Terzo settore stabilisce infatti che "dall'imposta lorda si detrae un importo, pari al 35 per cento, delle erogazioni in denaro o in natura effettuate a favore delle organizzazioni del volontariato".

 

Il meccanismo legislativo

Queste erogazioni liberali sono detraibili nella misura di 30.000 euro massimo di spesa. Quindi, nel caso specifico, con la donazione di 180.000, al massimo potrebbe avrebbe recuperato 9000. La previsione normativa prevede che sul limite massimo di spesa di 30.000 al massimo si può recuperarne il 30%, che nel caso specifico è 9000. Il principio per cui il legislatore consente la detrazione? Funge da incentivo. È come le spese mediche.

 

Le condizioni

Ma c’è una condizione: che abbia un Irpef. Nel senso che questa è una detrazione dall'imposta, che Fedez potrebbe non avere. Se lui ha tutto nelle holding, e non percepisce nessun reddito, di fatto il rimborso (seppur limitato) non ci sarebbe.

 

I nuovi limiti

Ma in seguito all’intervento del legislatore del decreto Semplificazioni - come indicato sul sito  Ipsoa, specializzato in materia fiscale -, le erogazioni "che determinano le agevolazioni fiscali a favore dei donatori possono essere effettuate nei confronti degli Enti del Terzo Settore comprese le cooperative sociali (escluse le imprese sociali costituite in forma di società) per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a 30.000 euro (soglia della misura rimasta invariata)”. Certo, che un miliardario recuperi in tasse attraverso le donazioni può far storcere il naso.


 
 

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Il Gazzettino