È stato avviato il 3 marzo 2016, per la prima volta nella storia del Parlamento italiano, il dibattito sulle «Norme in materia di eutanasia», di particolare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Cosa diversa sono, infatti, le sei le proposte di legge sull' eutanasia che dovrebbero costituire un futuro testo unificato: cinque sono d'iniziativa parlamentare, a prima firma Bechis (Misto - Alternativa libera), Di Salvo (Pd), Marzano (Misto), Mucci (Misto) e Nicchi (SI-SEL). A queste si aggiunge la proposta di legge di iniziativa popolare depositata da oltre 67.000 cittadini attraverso l'Associazione Luca Coscioni il 13 settembre 2013. A far parlare di sé è stata soprattutto quest'ultima. Prevede, in modo non troppo dissimile dalle altre, che per aver diritto all' eutanasia, la richiesta provenga da un paziente maggiorenne, affetto da una malattia che provoca gravi sofferenze e inguaribile, e che non si trovi in stato di incapacità di intendere e di volere. Inoltre il trattamento eutanasico deve comunque rispettarne la dignità e non provocare sofferenze fisiche. La richiesta deve essere attuale e accertata, i parenti del paziente devono esserne informati. L'urgenza di una legge in materia viene testimoniata da più fonti. I dati dell'Eurispes contenuti nel Rapporto Italia 2016 mostrano come il 60% degli italiani (+4,8% rispetto al 2015) sia favorevole a una legislazione sull' eutanasia.
Quanto ai medici, quelli favorevoli (42%) alla "dolce morte" superano i contrari (34%), secondo il Medscape Ethics Report 2014.
Il Gazzettino