Nuovo capitolo nella vicenda delle tombe vaticane in relazione al caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa 36 anni fa e della quale non si hanno più avuto notizie....
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Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: «Vaticano ammette responsabilità interna»
«Tali ispezioni hanno portato alla individuazione di due ossari» che «sono stati immediatamente sigillati per il successivo esame e repertazione dei materiali ossei», ha comunicato il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti aggiungendo che la ripresa delle attività peritali è stata fissata per sabato 20 luglio, alle ore 9.00. «La nuova iniziativa attesta ancora una volta la disponibilità della Santa Sede e la volontà di manifestare vicinanza alla famiglia di Emanuela Orlandi», ribadisce Andrea Tornielli, direttore editoriale di Vatican News spiegando che la magistratura vaticana ha disposto questi nuovi accertamenti «per fugare ogni dubbio».
La famiglia, attraverso il loro legale Laura Sgrò, plaude alla decisione dei magistrati: «Ci è stato comunicato che sabato prossimo, il 20 luglio, proseguiranno le operazioni peritali. Che cosa faranno non lo sappiamo ma che ci sia un approfondimento in questo momento fa piacere. Nostro interesse è collaborare attivamente con la magistratura vaticana per capire come mai quelle due tombe fossero vuote. Se lo capiamo insieme è meglio». I due ossari ritrovati erano collocati sotto la pavimentazione di un'aerea all'interno del Pontificio Collegio Teutonico, chiusi da una botola. Alle ricerche di sabato prossimo ci saranno i periti dell'Ufficio e di quelli nominati dalla Famiglia Orlandi, nonché del personale specializzato del Corpo della Gendarmeria e delle stesse maestranze già impiegate.
Ieri il fratello Pietro aveva chiamato in causa in questa complicata vicenda anche Francesca Immacolata Chaouqui, la pr ex dipendente della Cosea, protagonista del processo vaticano Vatileaks 2. Lei avrebbe saputo in anticipo che le tombe aperte giovedì 11 luglio erano vuote e Pietro per questo vuole che sia convocata dalla magistratura vaticana. Ma una richiesta formale per questo non è stata avanzata. «Era solo uno sfogo», minimizzano le persone vicine alla famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino