Regioni, raffica di ricorsi contro il decreto sicurezza. Salvini: «Pd cerca visibilità»

Si allarga la fronda delle Regioni insofferenti alla stretta sui diritti dei migranti. Anche l'Umbria ricorre alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza di Matteo...

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Si allarga la fronda delle Regioni insofferenti alla stretta sui diritti dei migranti. Anche l'Umbria ricorre alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza di Matteo Salvini, unendosi a Piemonte e Toscana. Anche Emilia Romagna, Lazio e Calabria valutano il medesimo passo.


Nella seduta della Giunta della regione Umbria, che ha approvato la mozione per il ricorso alla Consulta, l'assessore Antonio Bartolini ha evidenziato come il decreto,nell'eliminare i permessi di soggiorno per motivi umanitari e togliendo il diritto di residenza ai richiedenti asilo (su cui diversi sindaci stanno esercitando il diritto di obiezione di coscienza) «sta creando un vero e proprio 'caos' normativo e legislativo e confusione nelle responsabilità dei funzionari di Regione, Asl, Agenzie e Comuni e parallelamente una 'corsa ad ostacolì per gli stranieri che, entrati con un regolare permesso di soggiorno, oggi o sono riportati, con legge dello Stato, nella clandestinità e nell'irregolarità o gli viene tolta la residenza».

Con la conseguenza - ad avviso dell'assessore - che «i vari diritti riconosciuti, soprattutto mediante la legislazione regionale, come il diritto alle cure mediche e ad usufruire dei servizi sanitari, il diritto allo studio, comprese le provvidenze per gli studenti universitari, la formazione professionale che viene erogata soprattutto agli immigrati, con benefici per il nostro apparato produttivo, o vengono compromessi o ne viene aggravato l'esercizio, per cui il percorso all'integrazione viene interrotto determinando insicurezza sociale.

Anche la regione Piemonte presenterà ricorso contro il decreto sicurezza, ha confermato oggi il presidente, Sergio Chiamparino, in una intervista a Skytg24. «Ho avuto conferma dalla nostra avvocatura - dice - che su questo si sta anche confrontando con i colleghi della Regione Toscana, che esistono le condizioni giuridiche per il ricorso alla Consulta perché il decreto impedendo il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari, avrà ripercussioni sulla gestione dei servizi sanitari e assistenziali di nostra competenza».


​«Stiamo valutando il ricorso alla Consulta sul decreto sicurezza, che deve però essere solido e motivato. Intanto ho dato direttiva alle Asl del Lazio di non interrompere l'assistenza sanitaria a nessuno indipendentemente dalle sue condizioni socio-economiche», ha annunciato il presidente del Lazio Nicola Zingaretti. «Nella legge regionale di bilancio abbiamo stanziato 1,2 milioni di euro per non far chiudere gli Sprar», i centri di accoglienza dei migranti diffusi sul territorio, ha ricordato Zingaretti.
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Il Gazzettino