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Matteo Renzi ha parlato della battaglia in Parlamento sul Ddl Zan in un'intervista a Repubblica. Le proposte di modifica al Ddl di Italia Viva hanno trovato d'accordo la Lega di Matteo Salvini e per questo sono nate nuove polemiche. «Se andiamo sotto su un emendamento a scrutinio segreto, questa legge è morta e ne riparliamo tra anni. E quanti ragazzi gay soffriranno per la mancanza di questa legge? Voglio evitare questo rischio - aggiunge - Ma per fare le leggi servono i voti dei senatori, non i like degli influencer. Chi vuole una legge trova i numeri, chi vuole affossarla trova un alibi. Per ora la questione è sempre la stessa, il contrasto tra massimalisti e riformisti. I massimalisti fanno i convegni, i riformisti fanno le leggi. Preferisco un buon compromesso a chi pensa di avere ragione solo lui ma non cambia le cose», ha detto Renzi.
Ddl Zan, i nodi
«Se la destra vota a favore di una legge del genere significa che è una destra europea. Meglio una destra che assomiglia alla Merkel di una destra che assomiglia a Orbán». Quanto al Pd, secondo Renzi «deve decidere: vuole una bandierina anche a costo di condannare una generazione di ragazze e ragazzi gay a non avere tutele o preferisce una legge? Io non avrei dubbi. È vero che per tanti anni i dirigenti dem hanno preferito il consenso identitario al compromesso politico: infatti fino a che non sono arrivato io, nessuno ha fatto la legge sulle unioni civili». Infine sul possibile accordo con la destra sul Colle, Renzi chiarisce: «Anche con la destra, certo. Il sogno è sempre quello di eleggere un Presidente della Repubblica con un consenso amplissimo. In questa elezione, per di più più, la destra ha il 45% dei grandi elettori, quindi sarà sicuramente al tavolo».
Il Gazzettino