Daniel, eroe a 10 anni: «Chiamavo il mio tumore "lo scemo"». La sua storia a Le Iene

Daniel, eroe a 10 anni contro il cancro: «Lo chiamavo scemo». La sua storia a Le Iene Video
Daniel ha 10 anni e non è un bambino come tutti gli altri. Alla sua età è dovuto maturare molto più dei suoi coetanei, per via di una disavventura che...

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Daniel ha 10 anni e non è un bambino come tutti gli altri. Alla sua età è dovuto maturare molto più dei suoi coetanei, per via di una disavventura che lo ha temprato nell’animo, e senza mai perdere il sorriso: Daniel ha combattuto un cancro, e la sua storia è stata raccontata dalle Iene. (VIDEO)


iniziò con una puntura di zanzara: “Mi svegliai e avevo un gonfiore dietro il collo”, racconta. “Pensavamo fosse una cosa normale, un’allergia, ma era un linfoma di Hodgkin. Un gonfiore delle cellule e dei linfonodi, fa parte della famiglia del cancro: mi hanno fatto ricoverare e curarmi con la chemioterapia”.

“Appena tornato a casa ho urlato, mi sono arrabbiato. Ho pensato: proprio a me doveva capitare?”. Daniel affronta la sua malattia con grande forza, ironia e col sorriso, e armato di telefonino documenta tutto quello che succede in ospedale: il suo motto è Zero paura e tanta voglia di vivere, e con queste parole pubblica il suo videodiario, a testimoniare la battaglia contro “scemo”, il suo linfoma, che il piccolo ha soprannominato così.

Il bambino diventa l’allegria del suo reparto, e contagia medici e bambini, con cui balla in ospedale: con una dottoressa aveva stretto un patto, le aveva chiesto di promettergli che lo avrebbe curato, e lei gli aveva risposto “entro Natale sei a casa”. Oggi Daniel è guarito, “ho mandato a quel paese il tumore”, ma non ha dimenticato i suoi amici nel reparto e va spesso a trovarli in ospedale.


Le Iene accompagnano il piccolo eroe, in ospedale a Catanzaro: prima salutano Angela, una ragazzina malata di cancro, poi il migliore amico di Daniel, Mario, malato di leucemia. La vista dell’amico sofferente a letto però butta un po’ giù il bambino, che viene però consolato dall’energia dello stesso Mario, che fa partire la musica dal suo computer. Il ballo è contagioso, l’allegria anche: il piccolo Daniel è davvero un esempio per tanti, un eroe silenzioso, un uomo, nonostante la giovanissima età. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino