Cranio Randagio, l'ira degli amici: “Non era un tossico, quella sera era con dei codardi”

Cranio Randagio, l'ira degli amici: “Non era un tossico, quella sera era con dei codardi”
«La camera ardente di Cranio Randagio, il rapper morto la notte tra sabato e domenica, si terrà venerdì presso la camera mortuaria dell’ospedale Gemelli...

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«La camera ardente di Cranio Randagio, il rapper morto la notte tra sabato e domenica, si terrà venerdì presso la camera mortuaria dell’ospedale Gemelli di Roma, dalle 11 alle 17». Ad annunciarlo è la madre di Vittorio Bos Andrei, in una lettera che gli amici del ragazzo hanno pubblicato sui social network. «Chi volesse salutare Vittorio - scrive - lo potrà fare presso la camera mortuaria dell’Ospedale Gemelli di Roma. I funerali si svolgeranno in data da destinarsi in forma strettamente privata. Vi preghiamo di rispettare questa volontà».


E ieri è arrivato anche lo sfogo degli amici del rapper: «Facciamo chiarezza: Vitto non era un tossicodipendente, era uno come noi, era il fratello di uno di noi e quella mattina in casa di Pierfrancesco Bonolis, non c’erano amici, c’erano solo codardi, finalmente da oggi indagati». «Noi, se Vittorio Andrei ci fosse morto davanti avremmo subito chiamato Mamma Carlotta», scrivono rimarcando il buco di un’ora da quando il cantante ha accusato il malore a quando sono stati chiamati i soccorsi.

«Quando Vitto si è accasciato a terra alle 14 circa, l’ambulanza è stata chiamata solo alle 15:05 e a Mamma Carlotta che chiamava e chiamava nessuno ha mai risposto, né prima né dopo. Forse nessuno avrebbe potuto salvarlo, ma in quell’ora dalle 14:00 alle 15:05 nessun amico avrebbe messo il profumo e pulito la casa, nessuno amico avrebbe mai detto alla polizia “Noi fumavamo solo erba, Vitto invece faceva uso di metanfetamine”. Se in quella casa maledetta ci fosse stato un solo amico di Vitto quello non avrebbe esitato a dare l’opportunità a Mamma Carlotta di fare l’impossibile, perché un amico di Vitto sa che Mamma Carlotta con i suoi figli ha già fatto l’impossibile».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino