«Basta con questa carneficina istituzionalizzata che è quella di avallare perizie a pagamento per poi definire, in fase peritale, una genitorialità inadatta,...
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Il tema drammatico che affiora in questa lettera è ben conosciuto alla Commissione Parlamentare contro il Femminicidio che ha presentato di recente la proposta di un emendamento all'articolo 83 del dl Cura Italia (proposta finalizzata a proteggere le vittime di violenza domestica dalla eventualità di dover incontrare i padri violenti, dai quali tante donne si sono separate, nel contesto degli incontri protetti previsti per garantire la relazione con i figli).
«E' inaccettabile continuare a monetizzare, a discapito dei più deboli, queste separazioni problematiche per poi spostare i figli come fossero oggetti alla mercé del miglior offerente».
Da tempo gli esperti mettono in evidenza i danni e i traumi a carico dei minori. «Tutti i figli hanno diritto che i loro genitori superino o siano assistiti nei conflitti senza divenire oggetto coinvolto e pregiudicato da avvocati, psicologi e tribunali orientati al padre sempre e comunque. Ciò premesso, è doveroso da parte di questo Comitato sottolineare l'incoerenza di chi recentemente ha chiesto di sospendere gli incontri protetti causa emergenza sanitaria Covid, sospensione che di fatto ha posto i minori collocati presso il padre abusante in ulteriore disagio e pericolo perché privati completamente del contatto materno e della supervisione degli operatori dei servizi sociali».
Secondo il Comitato si tratta di una discriminazione tra figli di madri collocatarie e figli di madri che hanno subìto lo strappo e che lottano per ripristinare il torto subito. «A danno compiuto, non venga per nessun motivo consentito un distacco tra i figli e la madre tale per cui la figura materna sparisca dalla vita dei figli»
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Il Gazzettino