È scontro aperto tra il Viminale e il sindaco di Messina Cateno De Luca, che nei giorni scorsi aveva attaccato frontalmente il ministero dell'Interno per le misure...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Coronavirus a Messina, il sindaco chiude tutte le attività fino al 3 aprile: «Abbiamo solo 10 posti in terapia intensiva»
«Sono stati segnalati all'autorità giudiziaria - si legge in una nota del Viminale - i comportamenti tenuti dal sindaco di Messina perché censurabili sotto il profilo della violazione dell'articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate). La decisione è stata assunta da Luciana Lamorgese, a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell'immagine per l'intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari. Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all'indirizzo del ministero dell'Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini - e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore - alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti».
Alcuni giorni fa De Luca aveva raggiunto il porto della città per provare a fermare l'ingresso in Sicilia di diverse persone, malgrado queste risultassero in regola per il Ministero dell'Interno e aveva puntato il dito contro il Viminale in diversi collegamenti televisivi. «Non faccio passare più nessuno nel mio Comune», «Schiererò il mio esercito per far rispettare la mia ordinanza». «Non mi faccio pisciare addosso da Roma», alcune delle frasi di De Luca.
«Lo Stato vuole la testa del sindaco De Luca.
Il Gazzettino