Coronavirus, il Viminale denuncia per vilipendio il sindaco di Messina De Luca. Lui: vado avanti

È scontro aperto tra il Viminale e il sindaco di Messina Cateno De Luca, che nei giorni scorsi aveva attaccato frontalmente il ministero dell'Interno per le misure...

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È scontro aperto tra il Viminale e il sindaco di Messina Cateno De Luca, che nei giorni scorsi aveva attaccato frontalmente il ministero dell'Interno per le misure giudicate dal primo cittadino a dir poco insufficienti a contenere il Coronavirus in Sicilia«Vaffanculo Viminale», era arrivato a dire De Luca. E così ecco che è scattata la denuncia da parte di Luciana Lamorgese per vilipendio.


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«Sono stati segnalati all'autorità giudiziaria - si legge in una nota del Viminale - i comportamenti tenuti dal sindaco di Messina perché censurabili sotto il profilo della violazione dell'articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate). La decisione è stata assunta da Luciana Lamorgese, a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell'immagine per l'intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari. Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all'indirizzo del ministero dell'Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini - e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore - alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti». 

Alcuni giorni fa De Luca aveva raggiunto il porto della città per provare a fermare l'ingresso in Sicilia di diverse persone, malgrado queste risultassero in regola per il Ministero dell'Interno e aveva puntato il dito contro il Viminale in diversi collegamenti televisivi. «Non faccio passare più nessuno nel mio Comune», «Schiererò il mio esercito per far rispettare la mia ordinanza». «Non mi faccio pisciare addosso da Roma», alcune delle frasi di De Luca.

«Lo Stato vuole la testa del sindaco De Luca. Sono stato denunciato per aver scoperchiato le vergogne di Stato», ha scritto il sindaco di Messina su Facebook dopo la notizia della sua denuncia per Vilipendio decisa dal Viminale. De Luca ha pubblicato anche un videomessaggio: «Io la denuncia me la prendo perché mi darà modo di difendermi nelle sedi opportune - dice in video il primo cittadino -. Voi avete deciso di far passare dallo Stretto mezzi senza le prescritte autorizzazioni e controlli. Le prove ci sono. Se la denuncia è un avvertimento per il sottoscritto ne prendo atto ma vado avanti. Non è pensabile che chi sta sopra di noi possa dileggiare i Comuni e i sindaci». De Luca arriva poi ad accusare la Lamorgese di aver «dichiarato il falso in un comunicato del 23 marzo sera in cui si diceva che il trasporto sullo stretto di Messina era in regola».


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Il Gazzettino