Corinaldo, sui social insulti e sfottò alle vittime: «Quando diventi un influencer da morto»

Li hanno uccisi due volte. Non solo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Anche sui social. Stavolta il teatro dello scontro è Instagram, dove account dai nomi...

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Li hanno uccisi due volte. Non solo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Anche sui social. Stavolta il teatro dello scontro è Instagram, dove account dai nomi più o meno reali hanno iniziato ad approfittare dei profili di alcune delle vittime del concerto di Sfera Ebbasta per un minuto di stupida celebrità.ria»


A quasi dieci giorni dalla tragedia di Corinaldo, ancora si naviga in un fiume di commenti sessisti, squallidi riferimenti alla morte dei giovani, bestemmie e parolacce. Codardi digitali che scelgono come loro campi di battaglia i profili dei giovani che non ci sono più: ragazzi e ragazze da tutta Italia si uniscono nella condanna di questi - fortunatamente pochi - account. I parenti sono sconvolti: «Abbiamo già segnalato tutti i profili offensivi alla polizia postale». 


Ciò che colpisce è che questi commenti vengono scritti quasi esclusivamente da persone che non conoscevano nessuno dei ragazzi della Lanterna Azzurra: cosa passa nella testa - ad esempio - di una ragazza appena maggiorenne di Padova per commentare su uno dei profili bestemmie e parolacce? Addirittura una diciottenne prende in giro chi va sul profilo dei ragazzi a lasciare un ricordo o un pensiero: «Oh teste di ... non li può leggere i commenti, è morta». Alcuni utenti invece vogliono solo illudere gli amici, spacciando fake news: «È viva! Lo ha detto la tv!», costringendo gli amici più cari delle vittime alla dolorosa smentita. C’è un altro ragazzo, Marco, super palestrato e (evidentemente) con più muscoli che cervello, che scrive quanto «Gode» della morte di sei persone. 



Altri che usano le foto dei ragazzi di Corinaldo per farne meme e battute idiote e vergognose: «Quando diventi influencer da morto», a segnalare i molti commenti che gli altri utenti hanno scritto sui loro profili per ricordarli ed esprimere cordoglio. Un altro ragazzo, che ha postato foto orribili per diversi giorni ammette: «Volevo vedere quanto vi sareste inc... - scrive in uno dei tanti commenti provocatori - è stato bellissimo. Tutta Ancona sotto i miei commenti». 

Espressioni social talmente squallide da sembrare vane parole, digitate solamente alla ricerca di un segno tangibile della loro esistenza. Perché, diciamolo, quanto posso sentirmi «figo» a scrivere insulti e improperi sul profilo di una persona che so già non potrà rispondermi?



Nei giorni scorsi si sono svolti i funerali delle vittime della Lanterna Azzurra. Ma neanche il dolore delle famiglie è riuscito a spegnere gli haters. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino