Suonare è umano, perseverare è paradisiaco. I cavalieri che esattamente un anno fa fecero l’impresa, realizzando un video virale di mille musicisti uniti come...
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Domani, domenica, si riuniscono all’Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena per il concerto “That’s Live”: 250 batterie, 250 chitarre, 250 bassi, 250 voci, 30 violini, 30 tastiere e 30 cornamuse . La sfida di assemblare la rock band più grande del mondo è già riuscita, reclutando on line musicisti di ogni età, dai 6 ai 70 anni, provenienti da ogni parte d’Italia e da ogni ambito, dal conservatorio o amatoriali. Ora dovranno lavorare sodo per sincronizzarsi sui brani in scaletta, un viaggio attraverso cinquant’anni di rock, da “C'mon everybody” del 1958 a “Seven Nation Army” dei White Stripes, senza tralasciare Beatles, Rolling Stones, Clash, Ramones, Ac/Dc, l’omaggio a Bowie.
Si salta su “Song 2” dei Blur e “Smells like teen spirit” dei Nirvana, si va a briglie sciolte su “Born to be wild” di Steppenwolf e “Rockin in the free world” di Neil Young (che è stato pure invitato), inno al potere liberatorio del rock’n’roll, che a questo punto non è più mitologia. Sarà un jukeboxe dal vivo a misura di rock e fuori dall’ordinario, da immortalare in un DVD. Oggi i “millini” si sono incontrati tutti sul campo dello stadio per la prima volta, dopo aver imparato i brani sugli stessi spartiti, sfidando il caldo con birra gelata e piadina, e il colpo d’occhio era incredibile. E pure confortante, perché file e folla simili ultimamente si vedevano solo per i provini di X Factor. Bello di questi tempi vedere un esercito che non sia di guerra e tanta voglia di partecipazione senza personalismi, al servizio di un progetto comune, finanziato tramite crowdfunding, ideato da Fabio Zaffagnini e dalla sua squadra Rockin’ 1000 e diventato realtà oltre ogni aspettativa.
Se la percezione è che la musica dal vivo (salvo quella dei grandi, sempre gli stessi) sia in piena paralisi e che l’amore per gli strumenti veri stia per scomparire, “That’s Live” dà una scossa di speranza e di entusiasmo. “Si può fare”, è la parola d’ordine.
Il Gazzettino