Caserta, ragazzi immigrati feriti: «Tre italiani ci hanno sparato gridando “Salvini Salvini”»

Caserta, ragazzi immigrati feriti: «Tre italiani ci hanno sparato gridando “Salvini Salvini”»
Una vera e propria spedizione punitiva. Colpi di pistola ad aria compressa esplosi contro due giovani originari del Mali al grido «Salvini, Salvini». È quanto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una vera e propria spedizione punitiva. Colpi di pistola ad aria compressa esplosi contro due giovani originari del Mali al grido «Salvini, Salvini». È quanto denunciano gli attivisti del centro sociale Ex Canapificio di Caserta. L'episodio, secondo quanto riferiscono gli attivisti in una nota, è avvenuto la sera dell'11 giugno scorso a Caserta, tra viale Lincoln e via Salvatore Commaia.


I due giovani, Daby e Sekou, beneficiari del progetto Sprar del Comune di Caserta gestito dal centro sociale Ex Canapificio, dalla Comunità Rut delle Suore Orsoline e dalla Caritas, sono stati avvicinati da un'auto di colore nero a bordo della quale viaggiavano 3 giovani italiani.

Questo, «brandendo una pistola ad aria compressa al grido 'Salvini, Salvini!' - si legge nella nota - sparavano due colpi di pistola a distanza ravvicinata, dei quali uno colpiva al torace Daby, ferendolo (due giorni di prognosi) e un altro, sparato all'indirizzo del Sekou, andava a vuoto. Accompagnati da un'operatrice legale e dall'avvocato difensore Francesco Pugliatti, i due hanno sporto formale denuncia-querela nei confronti di persona/e da identificare per l'aggressione. È stata inoltre richiesto il sequestro di una telecamera nella zona».​

I responsabili del centro sociale Ex Canapificio dello Sprar di Caserta si dicono «profondamente sconcertati e indignati per quello che è accaduto ai due ragazzi che sono tuttora spaventati». Daby e Sekou, riferiscono gli attivisti, sono giunti in Italia dal Mali più di 2 anni fa e Daby ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla Commissione territoriale per la protezione internazionale di Caserta.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino