Carola, la capitana che sfida il capitano Salvini. «Entro a Lampedusa». «Sbruffoncella»

Carola Rackete è una veterana della Sea Watch. Volontaria dal 2016, spiegava che la sua vita «è stata facile, ho potuto frequentare tre Università, sono...

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Carola Rackete è una veterana della Sea Watch. Volontaria dal 2016, spiegava che la sua vita «è stata facile, ho potuto frequentare tre Università, sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito un obbligo morale aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità». 



Prima di salire sulla nave ong però la comandante ha maturato diverse esperienze. Prima si è laureata in Scienze nautiche alla Jade University di Brema e ha ottenuto un master in conservazione ambientale alla Edge Hill University nel Lancashire, con una tesi su "Impatto del recupero delle foche sulla distribuzione del nido di albatro errante nella Georgia del Sud".
 

Carola Rackete è stata nel 2014 responsabile per la sicurezza della Silversea Cruises, una nave da crociera, poi nel 2015 è passata a Greenpeace come secondo ufficiale e un anno dopo al timone di una nave rompighiaccio nel Polo Nord per uno dei maggiori istituti oceanografici tedeschi, il British Atlantic Survey nonché ufficiale di navigazione per l'Alfred Wegener Institute, presso il quale ha lavorato dal 2011 al 2013.

Nel 2018, per tre mesi, ha lavorato in Russia come guida naturalistica alla Poseidon Expeditions, uno dei principali fornitori di spedizioni polari nel settore delle crociere: l'Antartide, l'Artico e il Polo Nord, dove guidava piccole imbarcazioni e conduceva escursioni a terra, con conferenze sulla conservazione della natura e impatti sui cambiamenti ecologici. Sempre nel 2018 ha condotto uno studio socio-ecologico sul futuro della conservazione della natura in diverse regioni: Cina, aree post-sovietiche e polari. 

La collaborazione con Sea Watch, invece, inizia con un mese di volontariato nel maggio 2016. Una esperienza che la segna. Un anno dopo intensifica la sua collaborazione con l'Ong come coordinatrice e responsabile dei contatti con “Moonmbird” e “Colibrì” gli aerei di ricognizione di Sea-Watch. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino