L'ex comandante della stazione non parla e la caserma resta sotto sequestro. Due le tappe iniziali della giornata nell'inchiesta a Piacenza che ha portato all'arresto...
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Nei prossimi giorni, inoltre, sono previsti dei sopralluoghi degli uomini del Ris, per individuare eventuali tracce delle violenze che sarebbero state compiute all'interno della caserma.
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«È un momento investigativo importante, non posso rilasciare dichiarazioni», si è limitata a dire lasciando la struttura, insieme al sostituto procuratore Antonio Colonna, titolare delle indagini dell'operazione 'Odysseus'.
Il comandante
«Dopo trent'anni di onorata carriera secondo voi come posso stare? Non ho mai avuto una sanzione disciplinare in trent'anni, le mie note caratteristiche sono eccellenti, quindi immaginate umanamente come posso stare».
La Caserma Levante dei Carabinieri di Piacenza resterà intanto sotto sequestro almeno per altri dieci giorni: l'avvocato di uno degli indagati, l'appuntato scelto Angelo Esposito, ha infatti fatto richiesta di incidente probatorio. «Avevamo previsto per oggi l'acquisizione documentale e per domani il sopralluogo dei Ris, per noi la caserma poteva essere dissequestrata già mercoledì - ha spiegato il procuratore Grazia Pradella - l'avvocato ha però fatto riserva di incidente probatorio e questo allunga i tempi».
Secondo il legale, Pierpaolo Rivello, la procura aveva chiesto di poter procedere con un accertamento tecnico urgente per poter accertare la presenza di tracce e dna che poi potessero essere comparate con quelle degli indagati. «Ma i fatti contestati - ha sottolineato l'avvocato - risalgono a diversi mesi fa e dunque non c'è l'urgenza necessaria per procedere con l'accertamento tecnico appunto urgente. L'incidente probatorio consentirà a tutti di essere più garantiti e di formulare con più ampiezza i quesiti peritali». Ormai, ha aggiunto, «nei processi la prova scientifica è fondamentale e dunque è nell'interesse di tutti fare le cose al meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino