Carabinieri arrestati a Piacenza, l'ex comandante non parla, la caserma resta sotto sequestro

Lunedì 27 Luglio 2020
Carabinieri arrestati a Piacenza, l'ex comandante non parla, la caserma resta sotto sequestro

L'ex comandante della stazione non parla e la caserma resta sotto sequestro. Due le tappe iniziali della giornata nell'inchiesta a Piacenza che ha portato all'arresto di cinque carabinieri. Un sopralluogo nella caserma Levante è stato effettuato da parte del procuratore della città emiliana Grazia Pradella. La stazione è stata posta sotto sequestro dal Gip e nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha cominciato ad analizzate ordini di servizio, verbali e documenti relativi agli arresti effettuati dai militari per individuare ulteriori episodi illeciti oltre a quelli già indicati nell'ordinanza nonché per ricostruire le eventuali responsabilità nella catena di comando. 

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Nei prossimi giorni, inoltre, sono previsti dei sopralluoghi degli uomini del Ris, per individuare eventuali tracce delle violenze che sarebbero state compiute all'interno della caserma.

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«È un momento investigativo importante, non posso rilasciare dichiarazioni», si è limitata a dire lasciando la struttura, insieme al sostituto procuratore Antonio Colonna, titolare delle indagini dell'operazione 'Odysseus'.
 

Il comandante


«Dopo trent'anni di onorata carriera secondo voi come posso stare? Non ho mai avuto una sanzione disciplinare in trent'anni, le mie note caratteristiche sono eccellenti, quindi immaginate umanamente come posso stare».
Ha parlato così ai giornalisti, lasciando il tribunale di Piacenza dopo l'interrogatorio di garanzia, il maresciallo dei carabinieri Marco Orlando, fino alla scorsa settimana al comando della stazione di Piacenza Levante e ora indagato nell'inchiesta della locale procura. Orlando di fronte al gip Luca Milani si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato, Antonio Nicoli, ha spiegato che «valuteremo nel prosieguo» se chiedere di essere sentiti.

 
 


La Caserma Levante dei Carabinieri di Piacenza resterà intanto sotto sequestro almeno per altri dieci giorni: l'avvocato di uno degli indagati, l'appuntato scelto Angelo Esposito, ha infatti fatto richiesta di incidente probatorio. «Avevamo previsto per oggi l'acquisizione documentale e per domani il sopralluogo dei Ris, per noi la caserma poteva essere dissequestrata già mercoledì - ha spiegato il procuratore Grazia Pradella - l'avvocato ha però fatto riserva di incidente probatorio e questo allunga i tempi».
 


Secondo il legale, Pierpaolo Rivello, la procura aveva chiesto di poter procedere con un accertamento tecnico urgente per poter accertare la presenza di tracce e dna che poi potessero essere comparate con quelle degli indagati. «Ma i fatti contestati - ha sottolineato l'avvocato - risalgono a diversi mesi fa e dunque non c'è l'urgenza necessaria per procedere con l'accertamento tecnico appunto urgente. L'incidente probatorio consentirà a tutti di essere più garantiti e di formulare con più ampiezza i quesiti peritali». Ormai, ha aggiunto, «nei processi la prova scientifica è fondamentale e dunque è nell'interesse di tutti fare le cose al meglio».

Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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