Si è trovato davanti «una scena raccapricciante, la bimba era totalmente sfigurata dalle botte, aveva lividi dappertutto e faceva fatica anche a vedere, aveva...
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«Dovete portate in prigione mio padre, la sera beve la birra e ci picchia, e mamma deve chiamare i carabinieri». E' un grido d'aiuto giunto troppo tardi, quello della piccola sorellina di Giuseppe. A riferire le sue parole, è proprio uno degli agenti della Polizia intervenuti nell'ospedale Santobono di Napoli, testimone oggi, nel tribunale di Napoli, Queste parole la bimba le riferisce al poliziotto, mentre sta disegnando, nel reparto dove la piccola è ricoverata e dove sarà sottoposta a un intervento per suturare una parte dell'orecchio parzialmente staccata, verosimilmente per le botte ricevute.
«Mi sembrava un mostro, era irriconoscibile» e poi «non pensavo che una persona potesse arrivare a tanto» ha detto una vicina di casa del piccolo Giuseppe, durante l'udienza del processo.
Il Gazzettino