Roma, prende veleno letale poi si pente e chiama il 112: morto a 19 anni

Roma, prende veleno letale poi si pente e chiama il 112: morto a 19 anni
Un veleno letale fatto arrivare dalla Polonia. Una stanza singola, prenotata in un bed and breakfast di Trastevere. Le giornate che scorrono sempre più lente, sempre...

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Un veleno letale fatto arrivare dalla Polonia. Una stanza singola, prenotata in un bed and breakfast di Trastevere. Le giornate che scorrono sempre più lente, sempre più insopportabili. E lui, uno studente di 19 anni dell'Accademia di musica, non riusciva più a convivere con quella stretta allo stomaco e quel nodo alla gola che lo faceva soffocare. Aveva organizzato tutto nei dettagli.


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Ci aveva pensato per mesi, poi aveva deciso di togliersi la vita. Pensava che sarebbe stata una liberazione, invece è stata la peggiore delle condanne. Perché Antonio - il nome è di fantasia - subito dopo avere ingerito il veleno ha cambiato idea. Ha avuto paura, ha pensato ai suoi cari. Ha chiamato il 112 in panico: «Aiuto, ho ingerito qualcosa, fate presto». Ma presto non è stato abbastanza: i soccorsi sono arrivati troppo tardi. Per Antonio non c'è stato niente da fare. Quando i paramedici sono entrati nella stanza affittata nel b&b di Trastevere, due giorni fa, il diciannovenne era senza vita. Il caso è finito in Procura. A indagare è la pm Giulia Guccione, che procede per istigazione al suicidio. Domani verrà disposta l'autopsia.

IL VELENO

Al centro delle indagini c'è il veleno: gli inquirenti vogliono stabilire come sia stato possibile importarlo in Italia sottobanco. Settimane fa, Antonio aveva ordinato dalla Polonia quella sostanza vietata e mortale: nitrato di sodio. Quando il veleno era arrivato, spedito probabilmente per posta, lo studente aveva prenotato la stanza a Trastevere. Da qualche mese il ragazzo aveva problemi e aveva iniziato a farsi seguire da uno psichiatra. Soffriva di depressione, non riusciva più a trovare un senso nelle giornate che gli sembrava scorressero sempre uguali e soffocanti. Negli ultimi giorni chi gli era vicino pensava si fosse ripreso, invece Antonio stava progettando già da tempo la sua fine. Era deciso, credeva fosse l'unica soluzione per liberarsi dal male che lo opprimeva. Quella convinzione, durata per giorni, lo aveva spinto nelle fasi della preparazione: ricerche sul web per vedere quali fossero gli effetti della sostanza. Poi la scelta della stanza da affittare per mettere fine alla sua giovane vita. Alla fine, il giorno fatidico era arrivato. Ma tutte quelle certezze erano svanite in pochi minuti, dopo avere assunto il veleno. Antonio aveva cambiato idea, si era pentito. Ma ormai era troppo tardi.

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Il Gazzettino