Arrestato in Spagna il boss della nuova Banda della Magliana: era ricercato da 15 anni

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Arrestato dalla polizia in Spagna il superlatitante Fausto Pellegrinetti, ricercato da oltre 15 anni e considerato appartenente alla nuova banda della Magliana. Il 76enne, con vari alias (Franco, Enrico Longo, Franco Pennello, Giulio Dedonese), era destinatario di un ordine di esecuzione poiché condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e riciclaggio.


È stato bloccato ieri pomeriggio al termine di un'indagine durata circa due anni e condotta dalla Squadra Mobile di Roma, dal Servizio Centrale Operativo, in collaborazione con la polizia nazionale spagnola UDYCO Central, la Direzione Centrale Polizia Criminale -SCIP- e la Direzione Centrale Servizi Antidroga, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

Pellegrinetti è stato arrestato in un attico di super lusso al centro di Alicante, Fausto Pellegrinetti. È stato bloccato dalla polizia italiana e spagnola, che ha fatto irruzione nell'appartamento, alla vigilia del suo compleanno. A quanto riferito, non ha opposto resistenza e avrebbe detto ai poliziotti: «È da un pò che manco da via Genova», dove si trova la sede della questura di Roma. L'uomo è stato ritrovato dopo circa due anni di indagini. Aveva dei documenti falsi da cui risultava di chiamarsi Roberto Bergamelli, nato a Frascati nel 1944. Per gli investigatori, durante la latitanza, avrebbe utilizzato dei «telefoni citofoni» con varie schede intestate ad alcuni cittadini marocchini. 

A quanto ricostruito, erano diversi anni che Pellegrinetti viveva nella città spagnola. Per individuarlo sono state effettuate intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a pedinamenti. Quando la polizia è entrata nell'abitazione non era armato e non ha opposto resistenza. Pellegrinetti, ricercato da 15 anni, era destinatario di un ordine di esecuzione perché condannato a 13 anni per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e al riciclaggio. A quanto reso noto, è accusato di aver acquistato insieme ad altri, negli anni '90, 550 chili di cocaina e riciclato circa 6 miliardi di vecchie lire, provento del narcotraffico.

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Il Gazzettino