Terzo arresto nell'inchiesta partita la scorsa estate sul bambino di 11 anni tenuto segregato dai genitori nella sua cameretta all'interno di quella che è stata...
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Bimbo ucciso a Milano, la terribile verità dell'autopsia: «Torturato dal padre con morsi e bruciature di sigarette»
Gli sviluppi dell'inchiesta sono stati svelati questa mattina a Tempio nel corso di una conferenza stampa convocata dal Procuratore Gregorio Capasso. Analizzando il contenuto dei telefoni cellulari dei genitori, gli investigatori hanno potuto ascoltare conversazioni e leggere messaggi che hanno convinto il giudice a emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per la zia. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, era lei che istigava e ispirava le azioni della mamma, spingendola a punire severamente il figlio, ritenuto troppo vivace e irrequieto. Le punizioni sistematiche, che venivano messe in atto da anni, consistevano nella segregazione in camera del bambino, che veniva rinchiuso nella sua stanza per ore, al buio, senza il materasso, e con un secchio per fare i bisogni.
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Il piccolo veniva anche percosso, e quando era lasciato solo nella sua stanza, gli venivano fatte ascoltare delle voci preregistrate che gli dicevano: «andrai all'inferno».
Il Gazzettino