Che la zia fosse morta non c'era alcun dubbio: era stato un equipaggio del 118 ad accertarne il decesso poi segnalato automaticamente all'Anagrafe e quindi all'Inps....
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In realtà il 66enne di Asti continuava a tenere in casa il cadavere della zia, morta lo scorso gennaio, perché non aveva i soldi per pagare il funerale. Un astigiano di 66 anni è stato denunciato dai carabinieri di Asti per occultamento di cadavere. A fare la macabra scoperta sono stati gli ufficiali giudiziari, che si sono presentati nell'appartamento di via Bonzanigo, centro storico di Asti, per notificare lo sfratto.
Il cadavere di zia Luigia, ormai mummificato, era lì, nello stesso letto dove la novantenne era morta nel sonno cinque mesi fa. «Non avevo i soldi per pagare il funerale», si è giustificato il nipote 66enne di fronte agli ufficiali giudiziari che hanno bussato alla sua porta per notificargli lo sfratto e che hanno fatto la macabra scoperta.
Il ritrovamento nel centro storico di Asti, in un piccolo alloggio all'ultimo piano di via Bonzanigo, vicolo stretto lastricato di ciottoli, dove i palazzi hanno ancora i nomi delle famiglie nobili che li possedevano. Altri tempi e altri fasti rispetto all'intonaco scrostato di oggi, i muri macchiati di umidità. L'anziana donna e il nipote vivevano al limite dell'indigenza in questa casa di ringhiera, non distante dal municipio, dove in pochi li conoscevano. «Facevano vita riservata», dicono i vicini di casa. Lo scorso 18 gennaio, nel cuore della notte, l'anziana zia si era sentita male nel sonno. Il nipote aveva chiamato il 118, ma i sanitari non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso. Il suo cuore era ormai troppo debole e non aveva retto. Registrata la morte, il nipote con un passato da cantoniere, ha rinunciato al funerale perché costava troppo.
Ed ha deciso di continuare a condividere quelle quattro mura con la zia, lasciata nel letto in cui ancora da viva passava la maggior parte del tempo, le finestre sempre aperte per evitare che l'odore potesse insospettire i vicini. Fino a oggi, quando i carabinieri della Compagnia di Asti, insieme ai vigili urbani e a un ufficiale giudiziario sono andati a consegnargli la notifica di sfratto.
«Prima che entriate devo dirvi una cosa.
Il Gazzettino