Lady Cnn rapinata dopo 3 minuti dal suo arrivo scrive al sindaco

Lady Cnn rapinata dopo 3 minuti dal suo arrivo scrive al sindaco
«Lady CNN rapinata dopo 3 minuti dal suo arrivo a Napoli scrive una lettera a De Magistris». La notizia è riportata su Fanpage: dalle pagine del sito...

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«Lady CNN rapinata dopo 3 minuti dal suo arrivo a Napoli scrive una lettera a De Magistris». La notizia è riportata su Fanpage: dalle pagine del sito Angela Turner, nuora del magnate del network statunitense, ha deciso di scrivere una lettera indirizzata al sindaco Luigi De Magistris. «In due, su uno scooter, mi hanno assalita per prendermi l'orologio. Ho combattuto, mi hanno ferito, ma quell'orologio l'ho tenuto. Però, mi è venuta voglia di scriverle», afferma.


«Sono nata in Italia, ma sono cittadina americana. E da tanti anni avevo un sogno. Infranto in tre minuti. Volevo vedere Napoli, le sue ricchezze, le sue bellezze, la sua cultura, le sue stranezze. Ero a Roma e quando ricevetti un messaggio del mio amico Giorgio che mi invitava a Napoli, mi è sembrato un segno del destino. E sono partita. In auto, con la mia auto, un'auto vistosa, lo ammetto. A Giorgio non ho detto nulla, qualche mio amico mi aveva avvisato: "Non portarti quell'auto. E non indossare neanche nulla di prezioso o di appariscente. Sai, quella è Napoli". No, mi sono detta, quella è una città europea, tanti amici ci sono stati, e se ne sono innamorati. Perché non dovrei essere me stessa?»

Turner parla del trauma, ma per chiedere a De Magistris «quando Napoli diventerà una città europea, una città dove tutti possono essere quello che sono. Dove chiunque può prendere il mezzo che vuole, vestirsi come vuole, e venire da voi, a trovare un amico, a passare del tempo. Senza paura, senza aggressioni, senza violenza. Io vivo a New York, e lei lo sa quella città 20 anni fa era peggio di Napoli. Il suo omologo lì era Rudolph Giuliani, ora New York è una città sicura. E io ci vado in giro vestita come voglio, con l'auto che voglio. Come fece? Tolleranza zero, partendo dai piccoli reati, dalle piccole infrazioni, dai biglietti della metro e dalla cura dell'arredo urbano».


«Nella sua città - conclude rivolgerdosi al sindaco - ci sono stata solo 48 ore, e con amarezza le dico che avrei voluto rimanerci di più. Sono andata al teatro San Carlo, a Marechiaro, ho visto la vostra metro, il centro storico, il lungomare… che meraviglia. E in questo breve tempo ho anche toccato con mano quanto voi napoletani, siate gente in gamba. Come i dirigenti della Polizia di Stato Michele Maria Spina e Giovanni Monaco che mi hanno aiutata e sostenuta.  Lo so sindaco che lei non è responsabile di tutto. Ma io a qualcuno dovevo scrivere. Non voglio odiare odiare questa città, perché è troppo bella. Ma io le chiedo: riuscirà Napoli a risorgere come New York? Riuscirà lei a vincere questa guerra e a regalare finalmente al mondo una città libera, sicura, europea? Io, caro sindaco, voglio tornare. Mi dica lei quando» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino