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Alzheimer. Nuove speranze per il contrasto del morbo. Le farmaceutiche Eisai e Biogen hanno annunciato i risultati di uno studio di fase III da cui emerge che la molecola sperimentale lecanemab, somministrata nelle prime fasi della malattia, riduce del 27% la progressione dell'Alzheimer.
LO STUDIO
Le aziende hanno anticipato che contano di sottoporre i dossier per l'approvazione del farmaco all'Agenzia europea dei medicinali entro marzo 2023.
Complessivamente gli effetti collaterali sono stati considerati in linea con le aspettative. Per Haruo Naito, amministratore delegato di Eisai, «questi risultati creeranno nuovi orizzonti nella diagnosi e nel trattamento della malattia di Alzheimer». Inoltre, lo studio ha una importante valenza scientifica dal momento che conferma che «l'accumulo anomalo di beta-amiloide nel cervello è una delle principali cause del morbo di Alzheimer», ha aggiunto. «L'annuncio di oggi dà ai pazienti e alle loro famiglie la speranza che il lecanemab, se approvato, possa potenzialmente rallentare la progressione del morbo di Alzheimer e fornire un impatto clinicamente significativo sulla cognizione e sulla funzione», ha aggiunto Michel Vounatsos, amministratore delegato di Biogen.
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