Novalgina, anticipata la scadenza: ritirati dal mercato alcuni lotti

Lotti di Novalgina ritirati
Allerta antidolorifici. La Sanofi Aventis ha informato di aver richiamato 20 lotti di Novalgina Os Gtt da 20 e da 500 milligrammi (codice 008679033). Motivazione: la shelf life,...

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Allerta antidolorifici. La Sanofi Aventis ha informato di aver richiamato 20 lotti di Novalgina Os Gtt da 20 e da 500 milligrammi (codice 008679033). Motivazione: la shelf life, ovvero il periodo di validità, individuato inizialmente era di 5 anni, ovvero 60 mesi. Ma ora in seguito al “riscontro di risultati fuori specifica” è stato ridotto a 24 mesi. In pratica il farmaco in questione, utilizzato nel trattamento degli stati dolorosi o febbrili gravi o resistenti, se prodotto e confezionato con scadenza fra il 31 agosto 2019 e il 31 marzo 2021 non va utilizzato. Nel caso si avesse in casa va riportato in farmacia.


I lotti ritirati sono: A4419 A4420 1A4420 A4421 A4422 A4423 A5424 A5425 A5426 1A5426 A5427 A5428 A5429 A5430 A5431 A5432 A5433 A6434 A6435 A6436.

«Eventuali giacenze che dovessero rimanere nelle farmacie - ha sottolineato Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - non devono più essere dispensate e dovranno essere restituite alla casa farmaceutica».

Il principio attivo della Novalgina, cioè il metamizolo, noto anche come dipirone, è stato per molti anni al centro di diversi dibattiti per l’insorgenza di alcune patologie come l’agranulocitosi o per provocare ipotensione è comunemente usato in Italia, come anche in Spagna. Mentre è stato ritirato  dal mercato negli Usa già alla fine degli anni Settanta. In Europa è stato tolto successivamente dai banchi delle farmacie in Germania e nei Paesi scandinavi. Nel Regno Unito invece non è mai stato registrato, perché si è ritenuto che il profilo rischio-beneficio non ne giustificasse l'uso. Molto utilizzato nei paesi asiatici. In Giappone dove se ne fa largo uso fino al 1965 era disponibile come farmaco da banco e solo in seguito a casi di morte improvvisa da shock anafilattico e da una non meglio specificata “sindrome tossica abnorme” è stato introdotto l'obbligo di prescrizione medica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino