Caserta, abbraccio vietato a coppia gay nello stabilimento balneare, il bagnino: «Ci sono dei bambini»

Caserta, abbraccio vietato a coppia gay nello stabilimento balneare, il bagnino: «Ci sono dei bambini»
Qualche abbraccio, sguardi complici e l’intenzione di passare una giornata in relax a bordo piscina in uno dei tantissimi stabilimenti balneari che popolano la costa...

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Qualche abbraccio, sguardi complici e l’intenzione di passare una giornata in relax a bordo piscina in uno dei tantissimi stabilimenti balneari che popolano la costa salernitana. Tutto tranquillo fino a che non sarebbe arrivato un bagnino a interrompere l’idillio, chiedendo una maggiore compostezza negli atteggiamenti. Ma la proprietà dello uno storico stabilimento balneare di Torrione dove si è verificato il fatto non ci sta a finire nell’occhio del ciclone per quella che viene definita una strumentalizzazione, respingendo ogni accusa e fornendo una versione dei fatti che collima con quella resa nota dai due giovani.


Protagonisti di questa storia - denunciata dai circoli Arcigay di Caserta e Salerno - sono due giovanissimi fidanzati casertani, che venerdì si erano recati in città per trascorrere una giornata tra piscina e bagni di sole presso il lido Arcobaleno. «Eravamo in piscina come tutti gli altri: anziani, famiglie, adolescenti come noi e tantissime coppie eterosessuali – raccontano i due giovani ai vertici di Arcigay Caserta, dove uno di loro è attivista -. Come facevano tutte le coppie eterosessuali presenti, anche noi ci siamo abbracciati mentre eravamo in acqua. Con il senno di poi posso dire che avevamo notato qualche anziano che ci fissava e un uomo che addirittura ci ha indicati ma non gli abbiamo dato peso, sicuri che i gestori del lido ci avrebbero tutelato da qualsiasi evento spiacevole. E invece non è andata così».

Stando a quanto raccontato dai due e riportato in una nota ufficiale congiunta dei due circoli Arcigay, si sarebbe avvicinato loro un bagnino, probabilmente sollecitato da alcuni presenti, che ha chiesto di darsi una regolata. «A un certo punto - raccontano ancora i fidanzati - il bagnino si avvicina intimandoci di essere più composti. Ha usato esattamente questo termine adducendo la motivazione della presenza, in quei luoghi, di bambini. Provando profondo disagio nel sentirci definire disturbatori dei bambini, abbiamo preferito uscire dalla piscina e allontanarci». Dopo poco, mentre stavano andando via, i due vengono raggiunti dal bagnino: «Ha iniziato a dire che si sarebbe rivolto così anche ad una coppia eterosessuale – raccontano ancora i protagonisti - peccato che lì ce ne fossero decine intente a baciarsi e abbracciarsi e nessuna è stata importunata come è accaduto a noi». 


La famiglia Iavarone, proprietaria dello stabilimento, respinge con decisione le accuse dei due giovani spiegando che è stato riservato loro lo stesso «composto e rispettoso atteggiamento – riferisce la proprietà – che negli anni abbiamo adottato con coppie etero che si erano dimostrate particolarmente espansive e calorose all’interno della nostra struttura». «Quando abbiamo saputo di questa notizia – spiega la famiglia Iavarone – ci siamo immediatamente confrontati con il bagnino, chiedendo cosa fosse successo. Intanto vogliamo precisare che nessuno è stato cacciato così come nessuno s’è accorto di quello che stava succedendo, perché siamo soliti rispettare i nostri clienti. Abbiamo applicato le regole di buon costume che valgono per tutti, a prescindere dal loro orientamento sessuale, che noi rispettiamo nella sua totalità. Per noi esistono solo i clienti, quali poi siano le loro abitudini e attitudini non è una cosa che ci riguarda o sulla base della quale facciamo selezioni».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino