LONGARONE - Luci alle finestre delle case, edifici pubblici bellunesi con un cero sui davanzali, un concorso per gli studenti delle scuole medie e superiori, d'intesa con il...
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Dopo l'impulso dato lo scorso anno alla ricorrenza, con giornate di studio riservate alla protezione civile, con l'intervento di esponenti del governo Letta e con altre iniziative in più campi, l'interesse per l'evento pare essere cresciuto. Il numero di persone che si sono recate negli ultimi 12 mesi a visitare la diga e quello che rimane del bacino tracimato a causa della frana dal monte Toc risulta infatti sensibilmente aumentato, così come quello di chi ha reso omaggio alle tombe di Fortogna e ha visitato il museo realizzato con gli oggetti raccolti nella valle devastata nei giorni immediatamente successivi alla tragedia.
Anche Poste Italiane ha emesso oggi un francobollo commemorativo in distribuzione in Italia in 800 mila esemplari. In seguito all'evento del 9 ottobre del 1963 i morti accertati furono 1910, in grande maggioranza residenti a Longarone.
«Dopo 51 anni possiamo dire che tutto il mondo conosce la nostra tragedia, la tenacia con cui abbiamo saputo coltivare la memoria ha fatto del Vajont un monito universale. Questa volta, per la prima volta, proviamo a ricordarla con semplicità, senza clamori». È uno dei passaggi dell'intervento pronunciato oggi dal sindaco di Longarone, Roberto Padrin, in occasione della celebrazione del 51/o anniversario dell'evento. «La lezione del Vajont - ha aggiunto - ci insegna che oggi più che mai occorre dare speranza e sicurezza alle nostre comunità. È la motivazione che mi impone di invocare, quotidianamente, l'attenzione verso la sicurezza dei territori che viviamo, affinché non si debba trovarsi ancora a declinare altri dolori, per superficialità, omissioni, incuria, se non addirittura spregiudicatezza».
Padrin ha anche rilevato come «solo un paio di mesi fa, nella vicina Refrontolo (Treviso), abbiamo assistito ad una tragedia che ci ha profondamente colpito, con una genesi chiaramente diversa ma ugualmente fatta di superficialità e poco rispetto della natura.
Il Gazzettino