In bici ai limiti del coma etilico: si becca 48mila euro di multa

In bici ai limiti del coma etilico: si becca 48mila euro di multa
ROVIGO - Accusato di guida in stato di ebbrezza, nonostante non fosse al volante di un'auto o di un veicolo a motore, ma in sella alla sua bici. Coinvolto in un incidente...

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ROVIGO - Accusato di guida in stato di ebbrezza, nonostante non fosse al volante di un'auto o di un veicolo a motore, ma in sella alla sua bici. Coinvolto in un incidente stradale, non solo ha avuto la peggio ed è finito in ospedale ma si è anche visto appioppare, dalla Procura di Rovigo, circa un anno dopo i fatti, un decreto penale di condanna da 48mila euro.




Non è un errore: ammenda di 48mila euro per guida in stato di ebbrezza. Di una bici. M. B., 45 anni, ferrarese, ha presentato opposizione e così, assistito dall'avvocato Nicola Bergamini, è divenuto automaticamente imputato nel processo penale apertosi a Rovigo.



I fatti, così come ricostruiti nel capo di imputazione, risalgono al gennaio 2012. Il 45enne si trova in bici, a Occhiobello, lungo la strada principale, in direzione Ferrara. All'improvviso - secondo la ricostruzione dei fatti dell'accusa - si sposta verso la propria sinistra, evidentemente con l'intento di svoltare e imboccare una laterale. In questo modo va a urtare contro lo specchietto retrovisore di un'auto che stava arrivando da dietro. Il ciclista finisce a terra e riporta un trauma cranico da impatto non banale, che per fortuna non lascia però strascichi.



L'automobilista rimane al contrario illeso. Nessun danno neppure per l'auto. In ospedale a Ferrara, quello più vicino alla zona teatro dell'incidente, al 45enne viene anche misurato il tasso di alcool nel sangue. Se ne occupa il laboratorio di Tossicologia forense dell'azienda ospedaliera. Il risultato è terrificante: circa 2,75 grammi di alcool per litro di sangue. Oltre 5 volte la soglia di tolleranza superata la quale scatta la denuncia (per gli automobilisti). Comincia così la trafila giudiziaria. Prima l'emissione del decreto penale di condanna con la «ammenda monstre», quindi il processo di fronte al giudice monocratico.



In aula, l'avvocato Bergamini ha chiesto che alla prossima udienza venga ascoltato un medico. Perché in realtà oltre alla misurazione di 2,75 grammi per litro ce ne sarebbe una seconda, addirittura superiore. Se veritiera, parlerebbe di da coma etilico.



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Il Gazzettino