TARZO - Stroncato dal male a soli 52 anni. Paolo Perenzin, uno dei più stimati

TARZO - Stroncato dal male a soli 52 anni. Paolo Perenzin, uno dei più stimati
TARZO - Stroncato dal male a soli 52 anni. Paolo Perenzin, uno dei più stimati e conosciuti imprenditori agricoli della vallata, ha lottato per due anni con una voglia di vivere...

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TARZO - Stroncato dal male a soli 52 anni. Paolo Perenzin, uno dei più stimati e conosciuti imprenditori agricoli della vallata, ha lottato per due anni con una voglia di vivere senza eguali. Ma ieri ha dovuto arrendersi. È morto nel tardo pomeriggio nell'hospice Antica Fonte di Vittorio Veneto dove era ricoverato da alcuni mesi dopo una fatale ricaduta che lo aveva colpito lo scorso inverno. Colpito nel fisico, non certo nella sua esuberanza e voglia di lottare.

Paolo era figlio della terra. Legato alla sua valle e alle tradizioni, faceva parte di una storica famiglia di Tarzo. Il padre, Amadio, aveva fondato l'altrettanto storica latteria di Tarzo, ma anche l'allevamento di maiali poi portato avanti, con riconosciuta capacità, dal figlio. Un'attività che Paolo, negli anni, aveva trasformato in eccellenza e qualità. Allargando il significato di allevamento, lo aveva coniugato ai principi di etica e passione per una terra che ha sempre voluto integra. Così negli anni '90 crea l'Agriturismo Perenzin, conosciuto in tutta la Marca per la genuinità della sua cucina "ante litteram" del chilometro zero. Un concetto che, per Paolo, non era una semplice pubblicità o slogan elettorale, ma la base di tutto il suo lavoro dedicato alla terra. Sapeva tutto dei maiali, e di come la grande industria sia capace di specularci sopra, a scapito della qualità. Chi ha avuto la fortuna e il piacere di assaporare i suoi insaccati, può testimoniarne la squisitezza. La stessa che si respira prima di sedersi a tavola da "Perenzin".
Animo semplice e sguardo limpido, Paolo era davvero un uomo d'altri tempi. Schietto, sincero, solare. Amava la vita e tutte le sue gioie. Per tutti aveva un sorriso, un'occhiata, una battuta.
Aveva una passione sfrenata per i trattori e per la natura. Ma sopra ogni cosa venivano Tatiana e Vanessa, le figlie che semplicemente adorava. E la moglie Marisa. Lascia nel dolore anche la mamma Silvana, le sorelle Antonia e Maria Teresa, Massimo e Matteo e Simone. L'addio a Paolo domani alle 15,30 nella chiesa di Tarzo.

Giancarlo D'Agostino

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Il Gazzettino