L'odissea di Sergio: «Io, emigrante onesto trattato come un evasore»

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FELTRE (BELLUNO) - Ex emigranti e rientro dei capitali dall'estero. Il riferimento è alla legge chiamata "Voluntary disclosure", approvata lo scorso 4 dicembre, che fa...

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FELTRE (BELLUNO) - Ex emigranti e rientro dei capitali dall'estero. Il riferimento è alla legge chiamata "Voluntary disclosure", approvata lo scorso 4 dicembre, che fa riferimento ai capitali esteri in "nero".




Una misura adottata dal Governo Renzi, che, a quanto pare, coinvolge indirettamente anche chi ha lavorato onestamente, pagando le tasse in vari paesi stranieri, come emigrante fuori dall'Italia. La norma non fa alcun distinguo fra questi ultimi e chi invece ha frodato il fisco, esportando oltre confine risorse finanziarie.



Sergio Corso, feltrino di nascita e di attuale residenza, ha gestito, e tuttora possiede, beni ed attività imprenditoriali in Canada, a Montréal; fra l'altro, è il promotore e cofinanziatore del monumento all'emigrante di Feltre, quello di fronte alla stazione.



È lui a sollevare il caso, almeno in provincia di Belluno, che però potrebbe coinvolgere molti altri che come lui hanno dovuto emigrare per necessità, o per tentare fortuna fuori dall'Italia, e che vi sono ritornati per vari motivi. «Purtroppo ci troviamo in una situazione a dir poco imbarazzante. Io, ma come me ci sono migliaia di persone - solo per parlare del Canada - mi sento considerato come un criminale, alla stregua di chi ha esportato capitali per sottrarsi al pagamento delle imposte, mentre sono solo un emigrante di ritorno, che ci tiene alla sua terra d'origine».





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Il Gazzettino